NOME: Betty Boop
LINK ANNUNCIO:
http://www.bettyboopescort.com/ http://vetrinarossa.com/escortbologna/girls-bologna/betty-boop-71945SOMIGLIANZA ALLE FOTO: sì
NAZIONALITA': colombiana/argentina
ETA': tra 20 e 25
RATE CONCORDATO: 2VU
SERVIZI ELARGITI: GFE, FK, BJ, DATY, RAI1, RAI2, CID
INDIRIZZO: bologna/via ranzani
PROPENSIONE: ottima
VOTO DA 1 A 10:8
Rapporto qualità/rate = 9
RECENSIONE N. 1
o memoria con meco t’incammini
lo sparso accordi e riconformi il fratto:
qui già per lei venni in furore e matto
qui da lei ebbi i succhi suoi più fini.
Andrea Zanzotto (Sonetto dell’amoroso e del parassita)
Palazzo noto, ragazza nota. Nessuna attesa. Dietro la porta con pagliaccetto di raso e tacchi alti. Sorriso sornione, come al solito, non freddo, non ruffiano. Al piccolo trotto, pericolosamente ondeggiando, verso l’alcova (non la sua camera). Di nuovo apparecchiato l’altarino con le icone del fumetto onomastico, scomparso per qualche tempo. Musica di Chico Cesar dal laptop, apprezzato evidentemente da entrambi i convenuti. Annuncio di lavoro coperto, a causa di lavori dentari in corso, sfacciatamente mostrati. (C’è indubbiamente una qualche forma di complicità e di confidenza, dopo quattro o cinque incontri.) Passaggio in bagno, con richiesta di non disabbigliarsi da sola. Il dono sul comò, con apparente sprezzatura dei contraenti (patti chiari, amicizia lunga).
Sul lettone, in intimo. Pomiciare, spogliare, annusare, baciare. Labbra, lingua, collo, seno, fianchi. Un nuovo tatuaggio? No, un vuoto di memoria. Un afrore delicato – gradevole, non selvaggio, ma naturale, non aggiunto. Due animali educati e puliti ma traspiranti. Infine l’incicatrizzabile ferita, brillante, rosea, saporosa, ben ricevente l’omaggio secernendo onesti succhi, senza improbabili fremiti e gemiti, giusto un sobrio affanno. E’ turno del vecchio guerriero ora desto, ormai in piedi, d’un balzo inguantato, imboccato, divorato, con una foga come a compensare la copertura. E poi più sotto ancora, a bene scollare e scrollare i gioelli. Stop!
Ora della congiunzione secondo natura. Impalata con calma, senza sforzo, dimenandosi con grazia. Poi in piedi, sui due piedi del maschio deambulante per la camera, e sulla poltrona, fronte/retro, sottosopra. È l'ora che volge il desìo. È l'ora della congiunzione contro natura. A smorzacandela, dimenandosi ora sguaiatamente, esibendo la rossa mucosa umida, tumida, orfana di tanto fallo, strizzandolo dietro sinchè non scarica, evacuandolo infine smontato e strizzato e ancora (fortunatamente) ben incappucciato.
Post coitum omne animal triste. Non proprio, esausto, il maschio, piuttosto. Breve silenziosa meditazione post-coitale. Poi pulizia, convenevoli, parole carine, rassettamento, rivestimenti. La tonificata verga nel suo slip, le tettine nelle loro coppe. Sulla porta il rito del tre baci, due sulle guance, il terzo in bocca, “per la buona fortuna”. Il maschio leggero, appena un poco stordito, di nuovo in città, a ricaricarsi, la femmina di nuovo a tessere la sua tela, per la prossima preda da svoutare e soddisfare. Amen.