Rispondo numerando gli 'a capo' del tuo post.
1) La fanciulla M.M.B. è un personaggio pubblico, Samantha è un personaggio pubblico. Pubblica non è la relazione di uguaglianza M.M.B. = Samantha. Fateci sempre attenzione. Noi qui stiamo ragionando su un'equazione (VERA) che proviene da una divulgazione di dati sensibili che per me non è corretta, come ho già detto altrove. Capisco le perplessità degli utenti, ma da un punto di vista teorico Samantha andrebbe considerata come una 'tabula rasa'.
2) L'obbligo di residenza non coincide ipso facto con gli arresti domiciliari. Bisogna vedere qual è la situazione giudiziaria della persona M.M.B. Io questo lo ignoro. Ovvio che rischi qualche domanda imbarazzante da parte delle forze dell'ordine. Ti faccio un esempio. Qualche tempo fa, di fronte alla mia casa di vacanze, dimorava un ex boss della camorra in regime di protezione dei testimoni. Ignorando chi fosse, avevo con lui dei normali rapporti di buon vicinato. Ebbene, qualche settimana dopo, fui convocato dai C.C. per delucidazioni... Credo che possa capitare benissimo un'evenienza di questo tipo anche con Samantha, non mi sento di escluderlo a priori.
3) In carcere c'è il partner, non lei. Non mi sentirei di spingere un mio assistito a frequentare una prostituta con queste caratteristiche, ma in sé la cosa non crea problemi legali di particolare gravità.
Al più potresti essere convocato come persona informata dei fatti. Esattamente come capitò a me qualche anno fa dopo una retata a Montà con annessa chiusura di un appartamento bordello. Le perplessità non sono affatto fuori luogo. La situazione è oggettivamente delicata e chi ha una reputazione da difendere farebbe comunque meglio a lasciare OGNI frequentazione con le prostitute.
4) Immagino che i suoi legali nulla sappiano di tutto ciò. Mi pare che la signorina, esercitando direttamente, si stia impiccando con le sue stesse mani. Ma questo è solo il mio parere personale.