LINK: Presente solo su EF, che io sappia
CITTA DELL'INCONTRO: Bologna
NOME INSERZIONISTA: Alessya
NAZIONALITA': Rumena
ETA': 23/24
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Sì, è perfettamente lei
SERVIZI OFFERTI: BJ – RAI1
RATE DI PARTENZA: VU+30
RATE CONCORDATO: VU+30
DESCRIZIONE FISICA: 1,60/1,65, giovane e tonica, il resto come da foto
ATTITUDINE: La mitologica Medusa: potresti innamorarti se ti guardasse negli occhi…. Tranquilli, non c’è rischio che succeda
REPERIBILITA': Buona
LOCATION: Ok
BARRIERE ARCHITETTONICHE: Sì, scale senza ascensore
INDEX:
IDX2a20a19b2927897e775a9331bc411caf RACCONTO (Titolo: Questione di sguardi)
“La solita che mette 46 annunci al giorno”
“24 cm di sorpresa… non li voglio manco nell’uovo di Pasqua”
“Se questa è lei, io sono Napoleone”Un estratto delle mie frasi migliori mente frugo bakeca, per di più con il pc fisso in panne, perciò ,facendolo con il telefono, alla seconda pagina, ne ho già ben donde (per rimanere sul raffinato) e vado su altri lidi.
Visualizzo Alessya e so che da qualche parte ho letto che è lei. Scatta il via alle operazioni.
E’ vero, al telefono non bada molto alla forma, è piuttosto diretta, però ognuno è fatto a suo modo e mi son capitate missilate anche da ragazze telefonicamente molto più cordiali e simpatiche, quindi ho già allineato il mirino verso San Donato.
Effetto sorpresa pari a zero, perché non c’è la minima discordanza dalle foto, è proprio lei, in tutti i dettagli.
Se fossero tutte come Alessya, alla Photoshop sarebbero rimasti disoccupati.
Il più bastian contrario potrebbe perdere delle mezz’ore a guardarla per non trovare difetti.
Ma è anche difficile trovare Alessya.
E non è per i suoi paletti, che non mi è servito chiedere, li ho già capiti ad intuito (forse sovrastimandoli), ma su questo potrei passarci sopra.
Il problema è che qua sto passando sopra (o sotto o dietro, a seconda delle posizioni) al nulla.
Non tanto per la tecnica di per sé, quella c’è, come, d’altro canto, c’è l’idea che lei non ci sia o che non voglia esserci.
In un giuoco di parole, la costanza dell’idea dell’assenza.
Non le servirebbe molto, la natura ha già fatto tantissimo, potrei asserire che ha gli occhi più belli tra tutte le pay che ho incontrato.
Ho usato volutamente il “potrei” al condizionale perché se dicessi che il suo sguardo mi ha sfiorato per più di mezzo secondo, mentirei.
Sarebbe troppo comodo e semplicistico (oltre che sbagliato) dire che è una stronza o una che se la tira.
Nella mia accezione del termine, significa una che ti guarda dall’alto in basso, una che cerca di terminati il prima possibile, una che vuol fregarti, che cerca di spillarti soldi alzando la posta in corso d’opera.
Alessya non è nulla di tutto ciò, anzi, è una schietta, di poche parole, ma non è indisponente, è educata, non mette fretta. Però è chiusa a riccio.
Manca l’elettricità per entrare in sintonia e, almeno nel mio caso, non ci sarebbe stata neanche con la 380V.
È un mestiere duro, ma come in tutti i lavori, se ci metti del tuo, a prescindere dal risultato, diventa meno pesante.
Esco ed è il momento dei sospiri. Il suo, probabilmente di sollievo, il mio di imprecazione sul perché una ragazza giovane e splendida come Alessya sia così, anche se magari è stato così solo per me.
Offri l’amore ragazza, ma non nasconderlo sotto il mantello, a volte passa qualcuno, a volte c’è qualcuno deve vederlo.*
Se solo mi avesse guardato negli occhi nello stesso modo in cui ha fissato le banconote, sarei già tornato.
Non è un giudizio né una sentenza, è solo l’inizio di una riflessione in cui non tiro in ballo solo lei, ma anche me.
*
Cit. Roberto Vecchioni – “Sogna, ragazzo, sogna”