Cari colleghi, È dentro noi un fanciullino scriveva Pascoli.
Ieri sera verso le 20:30 mentre passavo 41 900951 12 573892 incontro il solito gruppo di otr che ormai ben conosco e rivedo con piacere una vecchia conoscenza di cui non conosco il nome ma che ho già segnalato in precedenza sul forum. La ragazza in questione è una morona, alta con i capelli sciolti, ultrapopputa e con due belle chiappone (c'è ne è solo un'altra simile più agée e più sfatta le altre o hanno la coda o sono bionde e castane) che indossa spesso vestitini attillati che risaltano il décolleté.
Premettendo la casualità dell'incontro, che non avevo molta voglia, che ero a piedi e che avevo solo 10 sacchi in saccoccia, mi avviccino e chiedo le solite info. Subito alla vista ravvicinata della tipa comincio a perdere il controllo e me vjè er durello... gli dico tanto per chiudere e senza velleità che cjo solo 10 sacchi ed ottengo una proposta inaspettata: "pè 10 ti faccio una bella sega"... titubo e lei getta benzina sur foco: "tranquillo amore, prova, ti faccio bella sega con calma tu tocchi me come e dove vuoi".
Passano alcuni secondi, la birbacciona mi tocca. ACCETTO e mi infratto nel pratone antistante attraversando la Togliatti a rischio della vita.
Dietro una fresca fratta, lei si solleva il vestitino e si scopre le poppe. MERAVIGLIOSO. La esploro come una giovane marmotta, è veramente tanta robba, si fa toccare senza remore e anzi asseconda il tutto chinandosi e posizionandosi in modo da facilitarmi la ravanata. La sega è fatta sufficientemente bene senza infamia e senza lode ma è il contesto a farmi concimare la nuda terra.
Che dire, immagino che molti colleghi non apprezzeranno l'esperienza eppure vi assicuro che ne è valsa la pena, è stato piacevole tornare a provare una sensazione adolescenziale.
"Quindi noi cresciamo, ed egli resta piccolo; noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare, ed egli vi tiene fissa la sua antica serena maraviglia; noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce, ed egli fa sentire tuttavia e sempre il suo tinnulo squillo come di campanello..."