«Rosa fresca aulentisima ch’apari inver’ la state,
le donne ti disiano, pulzell’ e maritate:
tràgemi d’este focora, se t’este a bolontate;
per te non ajo abento notte e dia,
penzando pur di voi, madonna mia».
L'incipit di questa poesia di Cielo (o Ciullo) d'Alcamo, incubo di molti il primo anno di liceo, descrive perfettamente il mini brillante che si nasconde in Viale Monza. Dolce, sorridente, gentile (non ci conoscevamo e, quasi intimidita e scusandosi per la maleducazione, mi chiede il dovuto pre-danze). E' piccolina, proporzionata, con tutte le cose al punto giusto. Le chiedo il bagno e me lo offre spiegandomi di usare pure gli asciugamani, sono puliti e li per me. Rientro nel parco divertimenti e Lei è li, in piedi, ad aspettarmi. Mi aiuta a sfilare il maglione e, ancora in piedi, mi bacia dolcemente. Svestizione, restiamo in slip ambedue e ci sediamo sul (comodo) letto. Sento la sua bocca dappertutto, sta andando troppo veloce e la fermo. Risale e mi bacia. Tenera. Quasi fino a farmi mancare il fiato, non si stacca più ed io mi godo il momento. La sua bocca sa di buono, la lingua dapprima guizza e saetta, poi si incrocia con la mia in un gran crescendo. La giro ed inizio a baciarla ovunque. Me la bacerei per ore ed ore. I suoi capezzoli sono due boccioli di rosa, reattivi...e Lei ansima...scendo sulla pancia, sui fianchi, risalgo e me la ribacio mentre le sfilo il perizoma nero; ma non la tocco, voglio gustarmi questa Creatura centimetro per centimetro. Finalmente arrivo al frutto del peccato...dolce, bagnato. E la succhio, la lecco, la mordicchio, quasi, potessi, la penetrerei con la lingua...vado avanti, mi propone un bel 69 ma sono troppo concentrato su di Lei. Trema, ansima, tanti...Oddio...Arriva al piacere, tremando, in silenzio...mi ferma...sono venuta, vieni qui...mi pulisce la bocca con le mani e si attacca alle mie labbra in un lungo, lunghissimo bacio. Torna a giocare con me; la fermo. Voglio guardarla, parlarle...social assai gradevole, mi racconta un pochino di se, della sua vita, di quanti anni ha, di cosa vuol fare, da dove viene...poi invita me a parlare, e le racconto un pochino di me. Ci baciamo tanto, ma proprio tanto. Bellissimo. Non voglio scopare oggi, non con Lei, voglio gustarmela. Le chiedo se posso tornare ad esplorare il suo corpo, me lo concede, si offre. Forse però è davvero venuta prima, perché la sento leggermente distaccata, meno "rapita" che in precedenza. Mi chiede di tornare vicino a Lei, mi bacia di nuovo e scende a giocare con me...non in bocca, per piacere, non mi piace...E come fai a tradire una richiesta posta con tanta gentilezza? Comunque sia termino, Lei mi passa i fazzolettini e mi aiuta nella pulizia post; sempre sorridente. Sempre dolcissima come quando, appena venuto, mi bacia il collo e la bocca. Mi offre il bagno, esco in mutande incrociando la sua amica nella saletta che mi sorride...è veno bella di Laura, ma anche Lei sorridente ed estremamente garbata. Torno per completare la vestizione, bacio lungo, dolce, appassionato e saluti. Se torno? Beh, mi avete distrutto (sempre simpaticamente, nehhhh) le ultime scoperte, perennemente in OB...ho già appuntamento per domani, lavoro permettendo. O dopodomani, non c'è lavoro che tenga.
Apro gli occhi...mi sveglio...piantala di mangiare pesante a mezzogiorno, che poi il pomeriggio fai sogni strani, rimbambito.
Abbracci generali.
Sempre simpaticamente.
Rape.