scusa Anonima ma francamente come psicologa fai un po' pena. Soprattutto mi permetto di osservare che nonostante tu sembri essere del mestiere, non hai del tutto chiare le dinamiche che portano un uomo ad andare a pay. Io ora parlo per me, ma credo che il discorso valga anche per (tanti?) altri. Non ho mai avuto, nè ora ho, bisogno di pagare "per prender mussa" - come dici tu. Ti diro' di più, e ti prego di credermi, ho persino avuto offerte da più di una tua collega di stare con loro, persino a pagamento.
Io pago perchè questo mi consente di differenziare con una velocità che altrimenti non potrei permettermi, ma soprattutto per non avere coinvolgimenti, tipo chiamate alla sera con "quando ci rivediamo?" anche se immancabilmente mi capita anche con molte tue colleghe. E poi se paghi hai diritto di prendere, senza dover dare altro: non so si mi segui? e ti senti moralmente a posto.
Ma soprattutto mi permetto di contestare una tua frase: "dobbiamo stare alle vostre dipendenze". NO mia cara, non devi, è una tua scelta, a meno che tu non sia una albanese o nigeriana stuprata 20 volte al giorno dai tuoi aguzzini, ma se cosi' fosse non credo ora staresti scrivendo qui, perchè altrimenti ti avrebbero già spento 10 sigarette negli occhi.
E se tu hai scelto di fare questo lavoro, niente da dire, con me non perdi neanche un solo punto: solo - per favore - non sputare nel piatto dove mangi...
Se un cliente non ti va, mandalo via, e basta. Puoi farlo e se lo facessi forse avresti più rispetto per stessa e -così - per gli altri.
Tanto dovevo e se vuoi mandarmi un indizio per contattarti, sarò felice di venirti a trovare, sia per finire il discorso, sia per provare le tue doti professionali
Un bacio