Ovvio che ha vinto lei, ma anche a lei piace giocare, quindi non ha fretta di vincere.
Scusate se spesso preferisco glissare sui dettagli della battaglia, che sarebbe la solita storia di missionari, di baci francesi, di candele smorzate…
Nella mia visione questi dettagli difficilmente fanno la differenza, quanto, la facciano il “complesso” e la persona.
Il finale ovviamente c’è stato, e quando, come in questo caso, esco piacevolmente sconfitto, ho quasi l’impressione di aver vinto.

Per la sincerità ho tentato anche la seconda mano di scopa, ma lì era il mio asso di bastoni che non è stato troppo asso (nonostante il lodevole, e piacevole, impegno di Sara).
A questo si riferisce il rammarico delle ultime righe. Ad una mia errata gestione della partita, che potevo impostare diversamente. Per banali fattori idiomatici e per meno ovvi spunti intellettuali della ragazza, che, date le mie carte scadenti della giornata, avrei dovuto sfruttare meglio.
Ecco quella mano forse l'ho persa, ma sono uscito comunque felice dal "tavolo verde" e nemmeno troppo alleggerito, dato che il rate m'è parso più che onesto.