Finalmente si era riusciti a far coincidere gli impegni in modo da rivedersi dopo le ferie passate e dove si erano conosciuti, una cena da Aimo e Nadia.
Ci son volute tre settimane ma alla fine ce l’avevano fatta.
Certo na batosta sarebbe stato il conto, ma ne valeva la pena per stare tutti insieme e gustare un’ottima cucina.
Un’evento speciale voleva una cena speciale.
Furio e la moglie Jolanda: lui dentista affermato e lei prodiga a spendere i soldi di lui, lui romano, lei di Castelfranco Veneto, lui elegantone stile anni 80 bel fisico, abbronzato il classico marpione e lei…come diceva Furio per prenderla in giro… sei cosi’ magra che quanno te fai la doccia devi centra’ li schizzi! Non una che ti giri a guardarla ma nel complesso gradevole, comunque molto simpatica.
Pinuccio un panzone mai finito, un po burino e spocchioso e Lorena delicata e fine, come ci si sono incastrati due un si sa, fruttivendoli di alto profilo merceologico. Entrambi calabresi.
Alessandro socio di una catena di negozi di abbigliamento firmato, Lara la sua compagna architetto per il Comune, simpaticoni tutti e due, molto alla mano e di piacevole compagnia. Nati e cresciuti a Milano.
Figli ,nessuna delle coppie ma qualcuna ci stava pensando.
Fatto sta che si erano conosciuti in crociera e avevano fatto comunella, si erano affiatati e si erano riproposti di frequentarsi anche dopo la vacanza.
Dalli e ridalli, combinano la cena.
Appuntamento alla fermata, lì nei pressi del ristorante, Primaticcio sotto al mezzanino.
-A’ Pinuù ammazza me pari ‘na sarsiccia che e braccia!
-Fanculo Furio
Al solito Furio sembra offensivo ma è il suo modo di essere, chissà coi pazienti come li apostrofa.
-Dai non te la prendere, come stai?
-n’somma, io e Lorena abbiamo appena discusso, bvero Lory?
-E certo sei il solito maleducato, se c’è un posto a sedere me lo lasci e non che mi fai stare in piedi
-Ma dai lo sai che ho scaricato il mondo oggi, tu stai alla cassa col culo comodo
-Certo per te non faccio mai un cazzo
Jolanda subito cerca di smorzare i toni.
-Dai Lory, in fondo Pinuccio fa molto più lavoro di fatica di te…anche se è un po stronzo…
E ridacchia a intenerire la battuta.
-Tu Alessà che ce dici? Tutt’apposto?
-Ah lui è sempre in mezzo alle donne come vuoi che stia!?!
Lara non manca mai di rimarcare la sua gelosia.
-Amo solo te mon amour
E le schiocca un bacio sonoro
-Se se…come no
Ma sotto sotto è spiazzata da questa dimostrazione pubblica di affetto.
-Oh n’amo a magna o no!
-Siii ho fame
Il Pinuccio non vede l’ora di sedersi a tavola e sbafare a quattro palmenti.
Tralasciamo tutti i convenevoli tra Furio e Nadia all’entrata del ristorante, come è nel suo carattere Furio deve far vedere che conosce le persone importanti.
Aimo li dirotta in un angolino poco disturbato, conoscendo anche lui l’esuberanza romana di Furio.
E la cena prosegue tra risate, aneddoti sulla crociera e pettegolezzi vari.
Al dolce…
-Ao’ ma se noi ometti stasera concludiamo sta serata pè cazzi de noaltri?
-Mica vorrete andare all’Exotica Lap Dance per caso…
Lara cosi dicendo rivela che lo conosce.
-‘Anvedi questa ma allora ce sei stata!
-No ma in comune se ne parla alla macchinetta del caffè, per me comunque sta bene, noi donne andiamo a vedere dei bei fusti dove so io
Jolanda chiosa subito entusiasta tutta eccitata a quel fuori programma.
-Si si andiamo dai
Anche Lorena sembra entusiasta ma il Pinuccio storce la bocca.
-Vai a rifarti gli occhi, io non ti basto più?
-No no te basti e avanzi
E giù risate.
Il Pinuccio mica l’ha presa bene ma cerca di far buon viso a cattivo gioco
-Cu vaji appressu a d'acceji, mori fissa e povareju
-Gne gne Pinù…Aafimmana lesta, conza a minestra
-Avete finito voi due di litigare in calabrese?
E Alessandro pone fine alla discussione trascinando Pinuccio fuori dal locale
Pagano il salatissimo conto ma ognuno in cuor suo pensa di far qualcosa di trasgressivo questa sera e più di tanto non si fanno commenti, ognuno coi suoi pensieri.
Gli uomini con la mente altrove a chissà quale sorpresa può riservare la serata e le signore ridacchiano, si palesano occhiate complici e chissà quali riflessioni albergano per le loro menti.
Il gruppo si divide, le donne in auto con Lara e i signori con Alessandro
-Allora ragà ndò annamo, al Exotic?
Alessandro sempra il più infiammato
-No no andiamo al Fruscio, si sa mai che le nostre mogli vanno anche loro all’Exotic per controllarci
-See figurati se vanno lì, se davvero entrano non escono sane…ahahahaha
Furio se ne intende, mica è una volta che frequenta i locali quando la Jole è a far visita alla madre
-E se andassimo al Pepenero? Ci sono andato un mese fa e non era mica male anche se più che altro si guarda e non si tocca, ma son belle fighe, roba buona per gli occhi
Pinuccio rivela che anche lui si diletta quando Lorena non c’è.
-Anvedi il panzettone! Sotto sotto stai fracico anche te eh…
E giù ghignate.
L’atmosfera è goliardica e la complicità che aleggia è tanta, gli maschi sono molto più correi rispetto alle femmine, è innegabile.
Fatto sta che entrano tutti baldanzosi nel locale, si appropinquano al bancone e ordinano da bere, Laphroaig per tutti, rigorosamente senza ghiaccio.
In mezzo alla pista illuminata da 3 faretti maliziosamente incentrati sul sopra e il sotto della donna che sta muovendo dei passi di danza di cui non si capisce il senso, è appena salito un tipo muscoloso in mutande. Lei ha una mascherina nera sugli occhi.
-A carrozzeria è messa eh la sciura!
-C’ha er naso cosi’ lungo che se dice de no a tavola, sparecchia!
Aahahahahhaahh, in coro.
-Ma ragazzi non vi sembra una tipa conosciuta? Una pornoattrice? Una modella? A me mi par di conoscerla o averla già vista da qualche parte
-A’ Furio…ma c’ho sai che me pare pure a me?
-Davvero si, una presentatrice? Il viso pur avendo la mascherina anche a me non mi è nuovo
Pinuccio inforca gli occhiali per meglio scrutare la signora o signorina che muove il bacino contro il culo del palestrato. Ha un bady doll bianco che risalta molto la sua forma armoniosa.
Ecco che un altro furbacchione entra in pista, anche lui in boxer.
Tipico sfigato che pensa di concludere qualcosa o solo un segaiolo, che, peraltro non ci sarebbe nulla di male.
Non si capisce se è uno spettacolo del locale o una extempore del momento, ma ha il suo effetto.
Attorno allo spazio vitale della signora si anima la sala.
Ci sono più ometti che femminucce, quest’ultime non sembrano poi così apprezzare, forse hanno accompagnato il cavaliere solo per piacere a lui o forse sono solo donne allegre che dopo vanno a consumare in altri lidi. Difficile fare un pensiero definito in questi locali.
Chi ci va e pensa di consumare, spesso rimane con l’uccello in su e non gli rimane che farsi una sega a casa perché non ha concluso nulla, il Pepenero poi non è cosi trasgressivo.
C’è un tale accanto a loro, seduto sul trespolo che si sta mangiando con gli occhi la scena, chissà quali torbidi sogni si sta facendo, è brutto come la fame e piuttosto trasandato.
Anche lui ha diritto a rifarsi l’occhi.
-Ragazzziiii quella è l’Alessia, la moglie di Tommaso!
Furio è eccitato dalla scoperta.
-Seee ma di come fai a dirlo…ma cazzo sai che sembra anche a me, Ale te che dici? Secondo me è lei.
-SI confermo è proprio Alessia
-Boia deh…che scoop!
-Scoop un corno e se Tommaso non sa nulla? Glielo vuoi dire?
-No Furio non si può, lo sai che tra moglie e marito…
-Sivabbè ma è anche un nostro amico
-E Allora? Io non ho visto niente
-Nemmeno io
Pinuccio esita.
-Non mi sembra giusto, lui mi sembra un brav’omo
-E che c’entra, lei non sta facendo nulla di male, si diverte, ci sta che Tommaso nemmeno la tocca più o forse è solo voglia di apparire ed essere corteggiata un po sopra le righe
Intanto la protagonista della scena aleggia tra i corteggiatori, se così li possiamo chiamare, sembra essere davvero il significato di erotico: promettere e non mantenere.
Aleggia una sorta di sospensione del tempo, tutta la sala sta guardando i movimenti assai spinti della fatal donna con quegli ometti che cercano di accarezzarla e lei invece allontana i loro gesti.
Evidentemente non vuol andare oltre e si diverte ha provocare e voler essere protagonista di un suo momento, gode nel far eccitare, gode nel vedere che sbavano per lei, gode nel sentire la forte carica erotico sessuale che emana.
-Mazza oh però ci sa fa eh…mica me l’aspettavo da Alessia
-Aspetta che lo sappia Jolanda, quella è capace di raccontarla tra una banana e una verza
-Seee te ne ne stai bello zitto caro il mio Pinuccio, zitto e muto
-E perché scusa?
-Perché so’ cazzi sua no!
-Ha ragione Furio, non abbiamo visto nulla e nulla abbiamo sentito
In quel momento, mentre Alessandro stava ordinando un altro benveraggio, si sente un urlo sorpassare la musica, un urlo rabbioso, un urlo che ha fatto voltare l’intera platea verso la scala di accesso alla pista, Alessia è diventata bianca come la sua biancheria, la faccia trasformata in una espressione di orrore e paura.
-p...., p...., p....aaaaaaa
E’ Tommaso, suo marito.
La folla si allarga al suo passaggio mentre lui si avvicina al palco.
Alessia è pietrificata, non si aspettava di certo entrasse suo marito, è una statua, non muove un muscolo a parte la faccia che ha ora sembra abbia una maschera, una brutta maschera e non è più la sua, nemmeno le somiglia. E’ un’altra persona.
Tommaso caccia fuori dal giubbotto una pistola e spara tre volte contro di lei.
Alessia si è accorta ma non ha fatto in tempo a far nulla.
Un colpo la prende in una coscia, un altro alla spalla e uno in mezzo al petto.
Sono colpi senza mira che vanno a segno.
Urla e fuggi fuggi generale, non si sa dove scappare mentre Tommaso rimane fisso a guardare i sussulti della moglie che sta morendo velocemente.
Si è inginocchiato accanto a lei e piange, con le mani si copre la faccia: che ho fatto che ho fattoooo, urla.
Alessandro, si avvicina, Furio anche, Pinuccio rimane al bancone pietrificato da quel che ha visto.
Qualcuno ha chiamato la benemerita, si sentono le sirene in arrivo.
-Tommaso ma che hai fatto
Tommaso guarda Alessandro e dice: l’amavo ma lei voleva sempre di più e di trasgressione non ne aveva mai abbastanza.
Ma parla senza vedere chi ha davanti, quasi parlasse a se stesso.
Era geloso Tommaso, geloso di quel mondo che Alessia si era creata a sua insaputa.
Si rodeva e non ce l’ha fatta più.
Chi non è geloso non ama.