Pioveva nell'estate milanese più torrida di sempre.
L'acqua, che cadeva in gocce sottili, era quasi tiepida.
Come sempre quando veniva tirato giù dal letto in piena notte.
"Destrang, nessuno si deve avvicinare. Teniamo TUTTI fuori dai coglioni".
Il commissario Porcu urla nella notte al povero Destrangioli.
Si erano conosciuti nel caso della prostituta (escort, come si dice adesso) Luana, salvata per un capello, qualche anno fa.
Poi Destrangioli aveva continuato la sua carriera nel servizio 112 fino a quando non aveva rischiato di essere letteralmente buttato fuori dalla Polizia per colpa di un errore imperdonabile.
Porcu se lo era preso nella sua squadra: lo capiva, in fondo. Anche lui aveva fatto i suoi errori, come poliziotto e soprattutto come uomo, quando era ancora giovane... e non solo allora!
Insieme lavoravano bene: Porcu urlava e Destrangioli agiva, spesso d'impulso ma di solito risolveva, qualunque fosse il concetto di "risolvere" in quella contingenza.
La ragazza era decisamente morta. Gran bella ragazza, poco più che trentenne, anche se non il tipo di ragazza che corrispondeva ai canoni di bellezza di Porcu.
Alta, slanciata, seno medio, bionda, occhi azzurri, russian lips, magra ma con qualche curva al posto giusto: non certo il tipo mediterraneo, un poco latino che piaceva al commissario.
Destrangioli si era avvicinato.
"Gran bella ragazza. Dispiace per una giovane vita spezzata così"
Spezzata era il verbo giusto: il collo era spezzato. Un evidente segno di una corda era ben visibile.
"Allora, commissario, come appare evidente la ragazza è morta, non strangolata bensì a causa di una dislocazione atlanto-occipitale. Infatti il proiettile che le ha trapassato l'addome é stato sparato post mortem, da non troppo lontano, circa un paio di metri, ma non a contatto: vedete che non c'è quasi sangue? Il segno della corda è peri-mortem ma non ha provocato altro che lesioni superficiali."
"Proiettile? Le hanno sparato?"
"Aiutatemi ad alzare il cadavere, vediamo cosa c'è sotto"
Destrangioli, con la sua indubbia prestanza fisica solleva il cadavere, supino, con facilità e...
"Ecco, nessun segno sul selciato. Il proiettile è entrato dalla schiena ed è fuoriuscito: ecco il foro di uscita. Qui però non vedo proiettili e non vedo sangue. Un poco di sangue ci dovrebbe comunque essere."
"Più informazioni domattina, cioè stamattina, nel mio ufficio."
"Quindi le hanno sparato quando era già morta, ma non qui perché non c'è il proiettile sul selciato, chissà dov'è, e poi la hanno portata qui per farla ritrovare."
"Bravo Destrang, perché dice che era una prostituta?"
"Non lo ho detto, commissà"
I lampi del flash diventavano lame di luce a tagliare la notte.
"Effetti personali ne abbiamo trovati?"
"C'è una borsetta nell'aiuola vicino alla siepe, vado"
"Fermo, le impronte... cosa cazzo fai?"
"Scusi Commissario, starò più attento in futuro".
"Chi c'è della scientifica?"
"Io commissario, controllo le impronte?"
"Dovrei forse farlo io?"
Porcu e Destrangioli si scrutavano torvi e pensierosi: la storia del proiettile sparato post mortem era inquietante: chi spara ad un cadavere? Perché?
Il tempo passava, la pioggia cadeva e i due poliziotti erano sempre più zuppi.
Il barbone che aveva trovato il corpo si stava organizzando la "stanza" per la notte nella portineria ancora deserta: un poliziotto cercava di spiegargli che non poteva rimanere.
"Ho controllato, commissario, nessuna impronta. La borsetta deve essere stata lanciata laggiù. Comunque eccola. Controllate il contenuto così la porto subito in laboratorio."
"Vediamo: 2500 Euro in contanti, banconote da 100 Euro nuovissime, nessun documento, nessuna carta di credito, lubrificante di marca, preservativi di marca, tre bustine di polverina bianca, salviettine, spray al peperoncino, un piccolo coltello a serramanico, una mini torcia, nessuna chiave, nessun telefono, una completa attrezzatura per il trucco, prodotti di marca, come la borsetta, del resto, una Louis Vuitton da 5000 Euro minimo, comunque è falsa, un'ottima imitazione".
"Chiaramente la borsetta di una squillo, di alto bordo, certo, ma pur sempre una squillo, commissario. Guardi anche come è vestita: molto sexy, minigonna inguinale, stivaloni, niente lingerie."
"Cecilia, Cecilia, dove sei?"
"Qui commissario, stavo facendo foto. Dica."
"Prendi nota dei numeri di serie delle banconote, sono nuove: scopri da quale banca sono uscite, probabilmente da una macchinetta. Controlla anche le impronte sulle banconote. "
"No, commissario nelle ATM non mettono banconote da 100"
"Cosa c'azzeccano i trasporti di Milano?"
"Signor commissario, ATM significa Automatic Telling Machine: il Bancomat!.
"Bene!" Ma non aveva capito quella frase mezza in inglese. Detestava quando questi giovincelli lo facevano sentire un matusa (che poi loro chiamano boomer).
"Se la hanno portata qui ci saranno segni di trascinamento, impronte di scarpe un poco strascicate. Destrang!"
"Sto già controllando, commissà"
"Perché hanno portato qui il cadavere e la borsetta per farcela trovare? Con i soldi dentro, perdipiù."
Porcu si avvicina pensieroso al medico legale.
"La vittima aveva protesi?"
"Certo, di ottima qualità, chirurgia estetica di altissimo livello, recente. Non solo i seni: capezzoli, labbra, zigomi, naso, palpebre. Un campionario da almeno 50 mila euro in chirurgia"
"Commissario, non ho trovato segni di trascinamento e nemmeno impronte di scarpe. Il vialetto sembra essere stato pulito, perfettamente."
"Già il posto perfetto per abbandonare un cadavere..."
Edificio in costruzione, finito ma non abitato, cantiere chiuso da mesi con ordinanza sindacale come riportato sul cartello all'ingresso. Il costruttore, Immobiliare Capra, non ha rispettato le distanze dai confini. Buio. Tutto perfettamente pulito con idropulitrice.
"Telecamere ci sono ma immagino che non siano attive."
"Cecilia, le telecamenre: scopri chi ha le registrazioni."
"Subi..."
"Fai anche prendere le impronte dalla idropulitrice laggiù."
"Subito!"
"Posso spostare il cadavere, dottore?"
"Datemi almeno il tempo di guardare la scena. La scientifica ha già fatto tutti i rilievi?"
Porcu squadrò per bene il giovane PM, appena arrivato, ancora asciutto. "Buongiorno o buonasera, come preferisce, dottore."
"Buongiorno commissario, cosa abbiamo?"
Questa era la domanda che faceva imbestialire Porcu: mai una volta che un PM arrivasse tempestivamente. Impiegavano ore per materializzarsi e facevano sempre, appena arrivati, quella stupidissima domanda.
"Caso complicato. Nessun documento; prostituta di alto bordo, probabilmente non italiana, apparentemente dell'est Europa, cocaina e tanti soldi nella borsetta. Molti dubbi, molte domande, poche risposte, nessuna certezza."
"Possiamo spostare il cadavere, commissario? Rilievi, foto, impronte..."
"Dottore, tutto già fatto. siamo qui da 2 ore ormai, bagnati. Ma tutto è stato registrato, catalogato ..."
Indubbiamente il Porcu sapeva fare molto bene il suo mestiere.
"Ok allora possiamo procedere con la rimozione del corpo. Ci vediamo da me domani in tarda mattinata, anzi, per meglio dire, oggi? Facciamo il punto della situazione; va bene, commissario?"
Anche "il facciamo il punto della situazione" era la tipica frase che faceva imbestialire Porcu.
Però significava che il PM stava tornando a letto, a cuccia.
"Certo dottore! A fra poco."
Notte passata in bianco, a questo era abituato. Il caso però era decisamente anomalo, strano, fin dai suoi primi sviluppi.
Il fatto che la avessero uccisa due volte, collo spezzato e proiettile nella schiena, era una cosa che persino il mitico Porcu non aveva visto prima di stanotte.
Cecilia appare sulla porta, sempre molto ossequiosa. Era l'ultima arrivata e si capiva.
"Allora, signor commissario, niente telecamere, tutte spente, anzi mai accese."
"Niente dalle impronte digitali sulla idropulitrice, niente impronte di scarpe nel prato dove è stata ritrovata la borsetta, niente impronte di scarpe sul vialetto, niente impronte digitali sul cancello."
"Insomma. niente di niente"
Il commissario annuisce distratto.
"Dalle banconote è saltato fuori qualcosa?"
"Ci sto ancora lavorando, signor commissario: ho mandato i numeri alla Banca d'Italia ma mi hanno già detto che non le hanno emesse loro. Chiedono direttamente alla BCE."
"OK"
"... ma, una cosa strana: la scientifica ha trovato impronte sulle banconote di tre sole persone e non su tutte le banconote. Molto strano: se il cassiere le ha contate le impronte della stessa persona trovate su tutte le banconote sono le sue. Chi ha ritirato ha lasciato impronte su una sola banconota. Sulla stessa banconata c'era una impronta della vittima, lei non ha nemmeno contato i soldi! Entrambi hanno preso la mazzetta toccando solo la prima banconota. Strano."
"Destrang, andiamo all'obitorio, vediamo se il medico ha qualcosa."
Obitorio: Destrangioli non si era ancora abituato a quel posto squallido e inquietante.
"Buongiorno dottore", Destrangioli era sempre educato e formale.
"Ciao, abbiamo qualcosa?" Porcu e il dottore, insieme, avevano risolto i casi più intricati degli ultimi decenni a Milano.
"Allora, vediamo... impronte, nessuna corrispondenza"
"Me lo aspettavo, questo è il caso del niente di niente..."
"Aspetta, ho anche interessanti novità"
I due poliziotti scrutano il medico...
"Segni di rapporti sessuali, multipli, anali, nessun rapporto vaginale, rapporti non protetti: ho trovato sperma eterogeneo nel retto."
"Stupro di gruppo?"
"No, nessuna ferita, nessuna abrasione, nessuna ferita da difesa. Solo segni di costrizione su polsi e caviglie, lievi, a distanza di 10 cm: probabimente i lacci in cuoio, troppo stretti, di una croce di sant'Andrea. Direi piuttosto una gang bang."
"Una cosa...?"
"Un'orgia, commissario"
"Infatti, avevo capito bene"
"DNA dallo sperma?"
"Ci vorrà tempo... ma le tracce di sangue di diversi gruppi sanguigni, almeno tre, indicano la presenza di molti uomini probabilmente over 50, ipertesi, affetti da prostatite, dediti alla masturbazione frequente..."
"Non solo, guardate il viso. Avete notato dei segni, delle piccole linee sulla pelle sotto gli zigomi e sulla fronte? Leggeri? Si vedono ancora solo perché l'indossava anche dopo il decesso."
"Indossava cosa?"
"Una maschera, non vedo altra spiegazione."
"Un interessante profilo. Grazie, ciao"
"Buona giornata, dottore"
"... dimenticavo, ho trovato silicone anche nei glutei... una summa della chirurgia estetica"
Erano di ritorno in ufficio, sempre pensierosi, quando il telefono squilla: il PM chiede di fare il punto della situazione.
Porcu si incammina; "Destrang, ricontrolla un po' tutto. Io torno fra 60 minuti circa"
Destrangioli é indaffaratissimo, intento a scorrere le pagine del forum.
Si é loggato e sta chiedendo, sia pubblicamente sia via Personal Message agli utenti più anziani, ovviamente per iscrizione al forum, se qualcuno conosce una strafiga caucasica, sui trenta bassi, bionda , occhi azzurri, tette al silicone benfatte, che propone prestazioni particolari come gang anali con BDSM passivo leggero, sesso senza protezione. Il ragionamento di Destrangioli é semplice semplice: se esiste una ragazza così particolare qualcuno sul forum la conosce di certo.
"Destrang, che stai affà?"
Porcu é già rientrato, in netto anticipo.
"Abbiamo un caso da risolvere, non abbiamo un bel nulla e tu giochi con il computer su siti porno? Vuoi andare a dirigere il traffico?"
"Commissà, sto lavorando al caso. Questo è il forum che ci aiutato nel caso di Luana, ricorda?"
Già, ricordava perfettamente, Luana la lucciola salvata per miracolo grazie a una cosa che aveva fatto Destrangioli nella notte, con il telefono.
Cosa avesse fatto, Porcu non lo aveva ancora capito.
"Commisà, abbiamo il tossicologico: alcol e cocaina in quantità. In più l'analisi del contenuto dello stomaco denota cibo di alta qualità. crostacei, caviale, paté di fois gras, ostriche..."
"Nulla di nuovo, quindi."
"E' permesso?"
"Dimmi, Cecilia"
"Signor commissario, la BCE ha già risposto, incredibile.. Sono efficientissimi. Le banconote con quei numeri sono tutte state consegnate in Svizzera, al Credit Suisse per la precisione. Filiale di Lugano. Ora sappiamo a chi chiedere. Inoltre la consegna delle banconote alla banca risale a due giorni orsono."
Difficile che la banca svizzera collabori attivamente: perderemo solo tempo. Comunque proviamoci."
Porcu e Destangioli si scrutano di nuovo: soldi ritirati a Lugano, da poco, sono finiti nella borsetta della escort a stretto giro senza che quasi nessuno oltre al cassiere le toccasse, senza che la escort le controllasse. Strano, davvero strano. Si fidava totalmente.
"Riassumendo: stiamo cercando a Milano una persona, di sesso maschile, ricca, con conto in Svizzera dove è stata anche un paio di giorni orsono, in grado di spendere 2500 euro in una sera, per un poco di divertimento, depravato con amici depravati, over 50 con tutte le malattie tipiche di quell'età, dedita all'onanismo compulsivo, con una croce di sant'Andrea in salotto, che fa sesso in maschera, capace di uccidere una ragazza rompendole il collo e di sparare alla schiena al cadavere. Inoltre non sappiamo nulla della vittima."
"Commissà c'è qualcosa che non quadra!"
Bleep, bleep. Il Computer dalla scrivania cercava di farsi notare...
Destrangioli digita velocemente sulla tastiera, legge con attenzione e il suo viso si illumina.
Porcu lo scruta, speranzoso, senza peraltro capire.
"Commissà abbiamo una risposta. Ecco la ragazza ha un nome: Vipera. un nome d'arte, ovviamente. Ha anche un sito: ecco il suo numero di telefono di lavoro che sarà sicuramente intestato a un prestanome e una galleria fotografica." Quattro occhi scrutano attentamente le immagini che scorrono sul video. "E' lei!" dicono insieme.
"Ora che sappiamo come si fa chiamare, cosa facciamo? Andiamo all'immigrazione a chiedere dove abitava 'Vipera'?"
Porcu parlava da solo: era un mondo troppo distante da lui.
Destrangioli invece sta come sempre pestando i tasti compulsivamente.
Ecco Commissà, firmi qui. E' la richiesta al GIP per i tabulati completi del numero nella disponibilità della ragazza. Vado subito a farmi fare il mandato urgente."
Porcu firma i fogli.
"Ma se è intestato a un prestanome cosa ce ne facciamo dei tabulati?"
Destrangioli é già sparito.
Porcu é pensieroso: questo caso è davvero anomalo.
Lui è vecchio stile: lui da la caccia agli assassini, ai criminali, agli spacciatori, ai mafiosi.
Li capisce, entra nella loro testa, riesce a pensare come loro, li anticipa, prepara la trappola e aspetta paziente la loro inevitabile mossa falsa.
Si trova spaesato in questo caso: non può capire come pensa, cosa farà uno che si masturba compulsivamente, fa uso di cocaina, si mette una maschera per fare sesso anale con una ragazza, bellissima, legata a una croce. Alla fine le spezza il collo e le spara alla schiena.
Apre il suo telefono a conchiglia e chiama. La telefonata è lunga. Fuma, non si potrebbe in ufficio, ma lui è il capo e nessuno osa dire nulla.
Riattacca, finalmente.
Cammina per l'ufficio e si accende un'altra sigaretta.
Il telefono squilla risponde e la telefonata è di nuovo kilometrica.
Il tempo passa e le sigarette si consumano. Ecco Destrangiol di ritorno.
"Commissà, abbiamo i tabulati!"
"Velocissimi, bravo. Quindi?"
"Aspettiamo l'analisi della Postale: gli ho detto che è urgentissimo."
"Intanto lavoro sulla identità della ragazza."
"Ekaterina più qualcosa di impronunciabile che finisce in "ova" come cognome. Bielorussa, 36 anni, irregolare ma da anni stabilmente a Milano. Attenzionata. Coperture potenti in alto loco, si scopava la Milano bene. Domiciliata in corso Vercelli: posto da ricchi."
"Commissà, come ha fatto?"
"Vecchia scuola: ho chiamato la Buoncostume. Pare fosse famosa."
"Certo commissà, anche sul forum ne parlano spesso: aveva otto pagine di rece."
"Otto pagine di cosa?"
"E' permesso? E' questo l'ufficio del commissario Porcu?"
"Buongiorno, sei della Postale?"
"Si, come lo avete capito?"
"Da come porti il computer..."
"Ok, allora..."
"Hai i numeri di telefono in entrata/uscita?"
"Purtroppo no. Ho visto tantissimo traffico sui protocolli Telegram, Whatsapp e Snapchat. Praticamente nessuna chiamata voce. Le poche chiamate che ho trovato erano a un parrucchiere, un ristorante in zona Pagano e poco altro."
Porcu si sentiva escluso, perduto dietro a quelle parole che proprio non avevano, per lui, alcun senso.
"Quindi?"
"Ho fatto una analisi delle torri agganciate dal terminale della vittima; con un software di analisi di ultima generazione ho analizzato la sequenza di aggancio delle varie BTS e ho ricostruito a grandi linee il percorso della vittima nella serata di ieri. E' una tecnica investigativa nuova, molto promettente."
Porcu non aveva capito una parola. Destrangioli poco di più".
Con un gesto plateale apre il PC e mostra una mappa dell'hinterland di Milano con disegnata sopra una traiettoria che termina con un pallino rosso proprio vicino ad Arese.
"Dove c'è il pallino rosso il segnale è stato stabile per ore; poi è sparito e non è più tornato attivo. Spento definitivamente."
"Perfetto, mandamela sul telefonino. Andiamo commisà!"
Destrangioli sembra aver preso il comando delle operazioni, Porcu lo segue, faticosamente.
Salgono in macchina e si dirigono molto velocemente ad Arese.
La via è deserta; le villette lussuose ben allineate, i prati all'inglese ben curati.
Gli architetti avevano lavorato bene, non era certo una zona da geometri, quella.
Porcu e Destrangioli camminano lentamente lungo il marciapiede, leggendo i nomi delle ville; niente nomi dei residenti sui citofoni; le telecamere di sicurezza vegliano silenziosamente.
Destrangioli chiama Cecilia al telefono e le chiede di cercare i nomi dei residenti in quella via, nomi e cognomi subitissimo; altre informazioni a seguire.
I due poliziotti stavano perdendo tempo in attesa delle informazioni nel pomeriggio afoso di Milano. L'effetto della pioggerella della notte si era già perduto.
Finalmente arriva il messaggio da Cecilia. Una lista non troppo lunga, i ricchi vogliono stare larghi. Destrangioli legge i nomi uno dopo l'altro fino a quando non vede "Capra Fausto", civico 14. La sua voce sobbalza. Il commissario Porcu alza le antenne e lo schermo del telefonino di Destrangioli viene fissato intensamente da quattro occhi attenti.
Il civico 14 si trova poco più avanti. Aumentano il passo.
Un cancello si apre davanti a loro e un tipo vestito da becchino si mette sul marciapiede fissandoli con sguardo torvo.
Dietro di loro si sente un altro cancello aprirsi: con la coda dell'occhio Destrangioli intravede alle loro spalle un clone del becchino che stanno per incontrare.
"Cosa volete?"
"Noi? Nulla."
"Perché non sparite?"
Parlare così al Kommissario Porcu era davvero fuori da ogni logica.
"Lei, piuttosto, cosa ci fa qui?"
"Mi faccio gli affari miei."
"Vede, oggi, gli affari suoi sono anche affari nostri!" proseguì Porcu mentre il distintivo sventolava sotto il naso di quella specie di becchino mancato.
Destrangioli si era voltato per mostrare il distintivo e la pistola sotto l'ascella al tipo dietro di loro ma questo si era già volatilizzato.
"Con chi ho l'onore di parlare?"
"Sono Alessio Grosso il responsabile della sicurezza dell'ingegner Capra."
"Interessante, mi dica, c'è stata qualche festa privata ieri sera da queste parti?"
"Non sono tenuto a dare queste informazioni"
"Lo prendo come un sì!"
"Possiamo entrare? L'ingegnere è in casa?"
"Avete un mandato?"
"Destrangioli, chiama una mezza dozzina di auto, con sirene e lampeggianti in funzione. Fai venire anche i cani."
"Ok, Ok, chiedo." Estrae il telefono e parla a monosillabi, a bassa voce, con parole spezzate, presumibilmente con il Capra.
"Prego, entrate: l'ingegnere può ricevervi."
Magnifica casa, lusso discreto, non pacchiano, ma davvero di buon gusto. Niente compromessi.
"Buongiorno! Vi aspettavo. Non così presto, invero. Sapevo comunque che sareste arrivati."
"Quindi non dobbiamo nemmeno spiegarle il motivo della nostra visita."
L'uomo alto, canuto e abbronzato vestiva abiti sportivi ma elegantissimi; colori accuratamente abbinati; accessori lussuosi.
"Non ne vedo il bisogno. Il mio avvocato sta arrivando. Accomodatevi. Comunque, le ho sparato io. Purtroppo. E' stato un terribile incidente. Omicidio colposo."
Porcu e Destrangioli ascoltano con attenzione. Sembrava che il caso si volesse risolvere da solo.
"Ieri sera abbiamo avuto una festa, particolare. Ne facciamo una ogni tanto, tra persone fidate e affiatate. Mi piace essere ospite di tante persone, importanti e non."
Il "non" sembrava essere stato pronunciato solo per mettere in risalto l'importanza delle altre persone.
"Ieri sera è stata una serata in maschera. Sapete come funziona, vero?"
"Veramente vorremmo conoscerlo dalle sue parole."
"Alcune persone hanno piacere nell'avere rapporti sessuali non propriamente nella norma. Niente di illegale. Vipera viene spesso invitata. Alcuni amano solo guardare, altri partecipano attivamente. Le maschere servono anche per dare una illusione di privacy ma ovviamente ci riconosciamo tutti. Le acquisto da una azienda artigianale specializzata. Io personalmente iersera vestivo i panni del maestro d'orgia."
"Vipera è stata invitata a pagamento, immagino, ingegnere."
"Ovvio, 5000 euro. Ma è la migliore: con lei si può fare praticamente tutto. Anche senza protezione, previo scambio dei certificati MST recenti, ovviamente."
"Ecco, i certificati: dove li custodite?"
"I certificati vengono usati una sola volta (così tutti fanno i test frequentemente): di sotto, in taverna dove ci siamo riuniti, c'è un bacile di metallo dove bruciamo i certificati dopo averli controllati. Un altro ricorrente rito della nostra cerchia. Subito dopo questo piccolo rito inizia la festa."
"Avremo comunque bisogno di una lista dei partecipanti."
"Non penso sarà possibile, l'avvocato mi ha raccomandato di mantenere assoluto riserbo sui nomi dei partecipanti. Non c'é alcun bisogno di chiamarli a testimoniare: sto confessando tutto."
"Vabbè! Mi dica dei cinquemila euro, quelli ritirati al Credit Suisse di Lugano, a circa 30 minuti di macchina da qui."
"Commissario, lei è davvero perspicace. Ovviamente i depositi in Svizzera sono stati oggetto di Voluntary Disclosure a tempo debito. Tutto regolare."
"Siamo la omicidi non la Guardia di Finanza. Prosegua."
"Forse è meglio se aspetto il mio avvocato?"
"Ingegnere, ha già confessato tutti i fatti, fatti che già conoscevamo, peraltro."
"Già, in effetti non ho nulla da nascondere."
"Prosegua, la prego. Ci interessano molto i dettagli."
Destrangioli cominciava a non capire; balbettò qualcosa ma un pestone del commissario lo fece desistere.
"Allora, i miei amici ed io volevamo divertirci, fare un poco di sesso al di fuori del talamo coniugale, rompere la monotonia."
"Le vostre mogli cosa ne pensano?"
"Piace anche a loro. Ovviamente anche loro erano presenti. Anche a loro piace molto giocare con Vipera. Lei ci sapeva fare anche con le donne. Prima di lasciarsi legare alla croce di Sant'Andrea, Vipera ha fatto sesso con tutte le signore presenti, nessuna esclusa. Hanno ripassato tutte le pratiche lesbo: cunnilingus, ..."
"Abbiamo capito, grazie."
"Un poco di sesso di gruppo, un poco di sesso lesbico con Vipera, uno scambio di partner, qualche sorso di ottimo champagne di una buona annata, un'ostrica, una tartina al caviale e la serata è servita. Ieri sera però Vipera si è superata..."
"Dice per la maschera oppure per la croce di Sant'Andrea?"
"Le maschere le abbiamo usate spesso in passato. Anche la croce. Iersera avevamo anche le mantelline: lunghe per i maschietti, corte e sexy per le femminucce. Ieri notte, però Vipera si è fatta legare con la faccia rivolta verso lo specchio che è dietro la croce, con una minigonna davvero ridotta che faceva vedere tutto e due stivaloni neri, taccati che davano uno slancio extra alle sue belliisime gambe, esponendo il suo magnifico lato B alle nostre voglie."
"Quindi gli uomini si sono divertiti con il lato B della poveretta?"
"Certo, ma anche le signore hanno avuto il loro divertimento: si sono eccitate vedendo Vipera sodomizzata e alla fine siamo andati tutti nella stanza accanto che é dotata di comodi letti e divani dove abbiamo consumato altri rapporti multipli tra noi. Vipera è rimasta legata alla croce, come per essere punita."
"Ognuno con la propria compagna?"
"Certo che no: a cosa servirebbero le maschere altrimenti. Inoltre, cosa le fa pensare, commissario, che i rapporti fossero tutti eterosessuali?"
"Però avevate appena avuto eiaculazioni: come avete fatto, alla vostra età?"
"Commissario, la pillola blu fa miracoli, anche se ad un certo punto, quando ormai noi eravamo esausti, una signora di cui preferisco non fare il nome, per ovvi motivi, ha voluto strafare e ha chiamato Alessio, il nostro "grosso" responsabile della sicurezza, per una cavalcata a tre."
"Quindi Alessio é rimasto solo con Vipera e poi lo avete chiamato con voi. Ho capito bene?"
"Esatto."
"Cosa mi dice della cocaina, ingegnere? Chi la procurava?"
"Sapete anche della neve? Sapete proprio tutto! Alessio: ha un amico pusher che lo rifornisce di roba buona, sicura. La prego però di tenerlo fuori da questa storia: è un bravo ragazzo, farebbe qualsiasi cosa per me."
"Dica, quando ha deciso di sparare alla vittima?"
"Quello era deciso dall'inizio: era il tema della serata. Il protocollo prevedeva che alla fine della serata, io sarei entrato, seguito da tutti gli altri, tutti mascherati e vestiti solo del mantello, nella stanza dove c'era Vipera legata alla croce e, al grido di 'Muori, lurida t-r-o-i-a!', avrei sparato un colpo di pistola, ovviamente con cartuccia a salve, alla schiena della ragazza. Un atto plateale per rimarcare l'umiliazione, la riduzione ad oggetto della 't-r-o-i-a': come un comune oggetto consumato da buttare alla fine dell'uso. Alessio avrebbe poi provveduto a trasportare fuori il 'cadavere'. Tutta l'azione è stata sottolineata dalla riproduzione di una eccellente performance di Osawa nei Carmina Burana di Orff in sottofondo."
"Ma è musica sacra!"
"... assolutamente no, commissario. Purtroppo, quando ho sparato, ho sentito un rinculo che non mi aspettavo da una cartuccia a salve e soprattutto ho visto lo specchio dietro Vipera andare in frantumi: ho capito subito che c'era stato un errore. Un tragico errore. Povera Vipera: ci conoscevamo da anni; con lei ormai avevamo esplorato tutti i meandri della perversione erotica."
"Quanto tempo è rimasto Alessio insieme a Vipera prima della sua morte?"
"Commissario, mi aspettavo mi chiedesse come era stato possibile fare un errore così tragico. Ho caricato io personalmente la mia Beretta 92 con sei cartucce a salve. Per qualche motivo é rimasta una cartuccia normale in canna."
"Chi poteva aver avuto accesso all'arma nel lasso di tempo tra il caricamento e lo sparo?"
"Solo io... e mia moglie. Cosa vorrebbe insinuare, commissario?"
"Forse a sua moglie queste soirées non piacciano così tanto come vorrebbe farle credere. Oppure c'è qualche motivo economico dietro a tutto questo. Quanto tempo é rimasto Alessio insieme a Vipera?"
"Abbiamo fatto una lunga serie di giochi erotici, prima di chiamarlo per la doppia penetrazione di una signora che noi non riuscivamo a soddisfare... Alessio e il cavalier ... intendevo uno degli ospiti hanno fatto una doppia con quella signora fini allo sfinimento: penso almeno un'ora."
"La pistola dove si trovava mentre... giocavate?"
"Nel cassetto chiuso a chiave nella stanza della croce di Sant'Andrea. Ma era chiuso."
"Possiamo esaminare la stanza dove è avvenuta la morte di Vipera?"
"Non abbiamo toccato nulla"
"Però avete spostato il cadavere. Vedo tracce di liquidi biologici sul pavimento, davanti alla croce."
"Se ne è occupato Alessio, è stato l'unico ad aver mantenuto la calma in quel frangente. Tutti gli altri presenti, me compreso, erano nel panico."
L'ambiente era inquietante anche con tutte le luci accese. Mobili antichi, costosi, di pregio ma tetri, riempivano la grande stanza.
Lo specchio in frantumi dietro la croce e il proiettile conficcato nella parete confermavano i fatti in maniera chiara.
Subito Dstrangioli esamina la serratura del cassetto che poi apre lentamente con la chiave.
"Segni di scasso, Commissà. Vedo alcuni graffi sul cilindro."
Dentro la pistola. La maneggia con cura, coi guanti, la analizza. Nel caricatore colpi a salve. Nel cassetto due scatole aperte di munizioni: una di munizioni standard e una di munizioni a salve.
"La ho caricata io stesso con i colpi a salve. Un colpo standard deve essere rimasto in canna e non me ne sono accorto. Una imperdonabile leggerezza per la quale sono disposto a pagare."
"Ecco, il mio avvocato. Ho sentito il campanello suonare. Le ho già spiegato tutto: ha detto che si tratta di un tragico incidente e quindi le accuse saranno lievi anche in considerazione della mia piena collaborazione. Sono incensurato."
"Buongiorno, signori. Sono l'avvocato dell'ingegner Capra. Allora facciamo il punto: quali sono le accuse. Quello che é stato riferito in mia assenza non può essere usato."
L'avvocato era sicuramente un gran pezzo di gnocca, elegante. Destrangioli sbavava. Sulla quarantina, apparentemente, anche se anche in questo caso la chirurgia estetica aveva sicuramente dato il suo aiutino.
"Allora, avvocato, probabilmente il PM formulerà una accusa per concorso in occultamento di cadavere. Il suo cliente verrà presto convocato come testimone nel caso di omicidio della signorina Ekaterina."
"Commissario non capisco, ho confessato."
"Il mio cliente è un testimone? Ci siamo persi qualcosa?"
"Certo, vi siete persi l'omicidio. Ekaterina era già morta quando l'ingegnere ha sparato."
"Cosa... già morta?" L'avvocato era rimasta a bocca aperta. "Sparare a un cadavere non è reato. Se non ha danneggiato evidenze non si tratta nemmeno di distruzione di prove, immagino, se il proiettile non ha alterato il corpo. Come è morta Vipera, dicevo, la povera vittima?"
L'avvocato era passato in pochi istanti da un grande stupore ad una improvvvisa iperattività logorroica.
"Avvocato, si rilassi. Lei era presente ieri sera, immagino. Il suo cliente, per ora é solo un testimone. Possiamo parlare con Alessio?"
L'avvocato era confusa, l'ingegnere aveva appena riempito un bicchiere di un liquore ambrato e lo aveva trangugiato tutto in un sorso come fosse acqua fresca.
"Quindi non ho ucciso io Vipera? Chi è stato allora? Cosa è successo"
"Facciamo venire Alessio."
"Alessio? Lo chiamo subito. Chiarirà tutto, ne sono sicuro. Alessio!"
"Commissario, Alessio è sparito... anche la mia Maserati GranTurismo è sparita!"
"Targa, colore, modello? Lo troveremo, non può andare lontano." Destrangioli é subito sul pezzo.
"Le faremo sapere, ingegnere, avvocato."
Porcu e Destrangioli se ne vanno in fretta. Destrangioli al telefono parla velocemente con i suoi vecchi colleghi del Pronto Intervento.
"Lo prenderemo, Destrà, non può andare lontano. Che pirla, scappare con una Maserati..."
Porcu sorride sornione. Apre il suo mitico telefono a conchiglia e chiama il PM.
In ufficio la notizia era già arrivata, anche se tutto aspettavano con ansia i particolari. Stampa inclusa.
Alcuni giornalisti avevano già fiutato lo scoop, come sempre quasi sicuramente imbeccati da qualcuno dall'interno, e si erano appostati a fianco dell'ingresso del commissariato.
Passano pochi minuti, il tempo di aggiornare i colleghi e il PM e arriva la notizia: una pattuglia ha intercettato Alessio poco lontano da Arese e lo ha arrestato. In effetti Alessio si è praticamente consegnato: si è fermato in una piazzola dell'autostrada Milano-Chiasso e ha chiamato il 112.
Pochi minuti ancora e Alessio arriva in commissariato, in manette davanti ai fotografi che ormai si erano assiepati davanti all'ingresso.
Il giovane PM, prontamente arrivato in commissariato alla notizia dell'arresto, il commissario e Destrangioli stanno per iniziare l'interrogatorio.
Porcu apre il suo taccuino e inizia le domande ad un Alessio remissivo.
"Commissario, dobbiamo aspettare il mio avvocato: lo ho già avvisato".
Porcu si rilassa; è abituato a queste attese. Questa volta però l'avvocato arriva molto presto.
"Buongiorno, dottore, commissario."
"Buongiorno avvocato, ci si rivede presto! Vedo che non si riposa un attimo."
"Tutti i sospettati hanno diritto ad un patrocinio."
"Chi paga la parcella? L'ingegnere?"
"Non è affar suo, commissario. Per sua informazione, è un patrocinio pro-bono."
L'avvocato si siede a fianco di Alessio e gli tocca la spalla per rincuorarlo.
Il giovane PM da inizio alle danze. "Possiamo cominciare."
"Perfetto! Alessio, ci vuoi raccontare cosa è successo ieri sera, includendo tutti i dettagli?"
"Solo i dettagli rilevanti per il caso" corregge l'avvocato.
"... dunque, era la solita festa in casa dell'ingegner Capra. Solite maschere, ottimo cibo, ottimo champagne, ottima... roba e, per finire, Vipera!"
"Era diventata la mia ossessione; non era la prima volta che veniva ad una festa. Lei era una sicurezza. Faceva tutto con tutti, me escluso."
"Ieri sera ci ha dato dentro: sembrava invasata. Le donne soprattutto hanno apprezzato la sua arte."
Uno sguardo furtivo all'avvocato non passa inosservato dagli occhi attenti di Porcu.
"Il programma era l'umiliazione della donna: dopo averla usata in ogni modo immaginabile la hanno legata alla croce di sant'Andrea e la hanno sodomizzata tutti, uno per uno."
"Ridevano. Le donne assistevano ridendo a loro volta. Poi, eccitati, sono andati tutti nella stanza accanto per continuare con le loro solite pratiche sessuali perverse e ci hanno lasciati soli: Vipera e me. Come due servi."
"Vipera rideva, disse che addirittura le era piaciuto; pensate, le era piaciuto! In cinque se la sono fatta, in cinque! A quel punto non ci ho più visto, non ho resistito e me la sono fatta anche io. Ma lei non voleva perché, disse, che io non avevo il certificato. In effetti non avevo fatto in tempo a farlo per i mille impegni che mi assegna l'ingegnere. Ne avevamo parlato in macchina quando la sono andato a prendere a casa sua, in corso Vercelli."
A queste parole il viso dell'avvocato si corruccia un poco, sempre sotto gli occhi vigili di Porcu.
"Vipera però si divincolava. Allora le ho stretto i legacci ai polsi e alle caviglie. Lei si agitava ancora di più e la cosa iniziava a piacermi ancora di più. Non può capire, commissario."
In effetti, Porcu proprio non capiva.
"Allora ho preso una corda che era appoggiata li vicino, e le ho stretto il collo... ma solo un poco, non volevo certo farle del male."
"Anche così Vipera continuava a muoversi come una forsennata. Allora la ho presa per il collo e ho assestato alcuni colpi forti e decisi nel suo c... posteriore. Lei improvvisamente si è calmata."
Quando sono venuto e la ho lasciata ho visto che la sua testa si era accasciata sulla spalla. Pochi secondi ancora e ho capito che qualcosa non andava bene."
"Mi è cascato il mondo addosso. Non sapevo cosa fare. Mi sono sentito perduto."
"Dottore, commissario, stiamo parlando di un increscioso incidente."
"Anche lo stupro è stato un incidente, avvocato? Proseguiamo."
"Sono solo dichiarazioni fatte dal mio assistito, sotto stress ed in evidente stato confusionale, nessun riscontro oggettivo che avvalori l'ipotesi dello stupro. Vale quello che scriverà nella confessione. Non preccuparti Alessio, concentrati solo i sui fatti, come ti ho spiegato."
Di nuovo la mano rassicurante sulla spalla di Alessio, lo sguardo sicuro e un piccolo ammiccamento.
"Spiegato cosa, avvocato?"
"Solo alcuni tecnicismi; nulla di rilevante; Alessio mi ha chiamata mentre era in fuga e io lo ho rassicurato che se si fosse consegnato e avesse confessato tutto, visti i fatti, tutto si sarebbe, secondo la mia opinione, risolto con una condanna per omicidio colposo; attenuanti generiche, rito abbreviato, condizionale, niente carcere."
Il giovane PM sorride sornione: "Non ricordavo che fossero gli avvocati difensori a scrivere le sentenze".
"E' solo strategia difensiva, dottore, inattaccabile visti i fatti.".
Intanto il commissario Porcu sfoglia alcuni tabulati.
"Strano, guardando i tabulati della Postale, in quelle poche ore risulta solo una lunghissima chiamata in entrata sull'utenza di Alessio. Nessuna chiamata in uscita. Vediamo a chi appartiene il numero chiamante."
"Possiamo proseguire?"
"Certo, dottore." Avvocato e PM erano sulla stessa lunghezza d'onda.
"Sapevo della sceneggiata della pistola caricata a salve; ho aperto il cassetto dove avevo visto l'ingegnere mettere la pistola e ho messo un colpo vero in canna."
"Poi mi ha chiamato per andare di là con gli altri."
"Chi ti ha chiamato?"
Alessio, farfuglia, si guarda negli occhi con l'avvocato...
"Non ricordo precisamente, una delle signore, mascherata. Mi ha detto che c'era bisogno della mia presenza di là. Non ho riconosciuto la voce. Sapete, la maschera..."
"Sono andato e..."
"Questo lo sappiamo: una cavalcata a tre con la signora."
Mentre pronunciava 'signora', Porcu guarda in faccia l'avvocato che rimane impassibile se non per una quasi impercettibile contrazione delle piccole vene sopra le tempie.
"Ci interessano anche i dettagli del suo rapporto a tre con la signora." Un nuovo incrocio di sguardi tra commissario e avvocato.
"Commissario, questo è un interrogatorio non la sceneggiatura di un film a luci rosse: sorvoliamo sui dettagli trascurabili e ininfluenti. Prosegui, Alessio."
"Finito il rapporto, dopo un breve applauso dei presenti, abbiamo brindato e l'ingegnere ha detto 'Andiamo ad ammazzare quella lurida t-r-o-i-a!' come previsto dal copione della serata"
"Dopo siamo ritornati nella sala della croce e la signora Capra..."
Alessio viene interrotto dal commissario: "Questa signora l'ha riconosciuta, vedo."
"... almeno penso visto che era mascherata, ha aperto il cassetto con la pistola e la ha messa su un cuscino di velluto rosso; l'ingegnere ha preso la Beretta e ha sparato urlando 'Muori, lurida T-r-o-i-a'. Il corpo di Vipera ha avuto un sussulto, lo specchio é andato in frantumi... l'ingegnere si è ammutolito e con lui tutti gli altri. Io mi sono avvicinato a Vipera e le ho tastato il collo, ho messo una mano sulla ferita da dove usciva un poco di sangue e ho mostrato la mano insanguinata ai presenti. Tutti sono andati nel panico. Allora ho slegato il corpo e lo ho caricato nel baule della macchina."
"Sempre la Maserati GranTurismo?"
"No, ho preso il SUV, sempre della Maserati comunque. Sono andato in un cantiere della ditta dell'ingegnere, un cantiere che sapevo era stato sequestrato per delle irregolarità, e ho abbandonato il corpo. Speravo non lo trovassero così in fretta. Nessuno vive nella palazzina e nessuno ci lavora."
"Dei 2500 Euro che hai rubato a Vipera non ci dici nulla, Alessio?"
"Cosa é questa storia dei soldi. Quali soldi?"
"Avvocato, le hanno nascosto più di una cosa. L'ingegnere ha dichiarato di avere dato a Vipera 5000 euro ma noi ne abbiamo trovati solo 2500 nella sua borsetta."
"Sapevo dei soldi, mi servivano e li ho presi, non tutti ovviamente. Li posso restituire."
"Una accusa di furto é l'ultima cosa di cui si deve preoccupare, Alessio."
"Dottore, permette che sia io a decidere la strategia difensiva? Comunque i soldi verranno restituiti. In merito al presunto stupro farei notare che non ci sono riscontri e il mio cliente potrebbe non ricordare bene quanto successo, riferendo pertanto circostanze poco precise, stante lo stato di evidente stress. Penso di avere bisogno di consultarmi con il mio cliente. Potete lasciarci soli e spegnere telecamere, registratore e ogni altro marchingegno elettronico presente in sala? Grazie, signori."
IL giovane PM, Porcu e Destrangioli si alzano ed escono.
Destrangioli parla sommessamente a Porcu: "Commissà, ha capito anche lei che l'avvocato è proprio quella che ha fatto un rapporto a tre con l'Alessio? Non penso possa difendere Alessio".
"Certo, Destrang, lo avevo intuito subito. Sta cercando di coprire se stessa risolvendo il caso per noi. Possiamo usare questa leva. Ha già convinto il Capra a confessare per non andare a processo. Ora farà lo stesso con Alessio. Sta puntando ad un patteggiamento o ad un rito abbreviato: pena ridotta, niente carcere e, soprattutto, niente aula, niente testimonianze, niente nomi. Gioco pericoloso ma potrebbe andare bene a tutti, anche a noi. Non vuole che un'aula del tribunale si trasformi in una specie sala di proiezione di un film a luci rosse con lei come protagonista!"
Il PM si complimenta con Porcu per la soluzione velocissima del caso. "Bisogna organizzare una bella conferenza stampa: i giornalisti sono già qui fuori. Lei ci sarà, vero, commissario? Le notizie corrono!"
Il suo ghigno emana una soddisfazione sorniona.