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GnoccaforumRitorno al futuro: Cinthya piccola nera

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0 Utenti e 1 Visitatore visualizzano questa rece.

Offline calacausi

Cinthya, nera formosa ma tonica. OTR alla Pellerina, recensisco qui perché siamo finiti a casa sua e quindi come se fosse loft. Io totalmente sverso alla guida della mia GTD nera, sedili sparco, tettuccio apribile, alle prese con ciuca triste causa mal d’amore, cerco una pay di felicità o forse un palo in fronte. In zona semibuia trovo il consueto macello all’aperto e mi fermo dalla più simpatica o da quella che non mi urla EI BELO, POMPINO!
Le biascico un come ti chiami, ma capisce male e mi risponde venti! Ok, ti chiami venti, sali in macchina..
Dopo capisco che ne vuole venti ma si chiama Cinthya, io conoscevo un’altra nera di nome Cinthya ma era grossa come un corazziere col pennacchio e questa mi arriva alla spalla, allora diventa Cinthya piccola per il resto della mia vita. Armeggio col portafoglio ma a parte una scheda telefonica sgasata e monetine, nessun venti…  ah.. però trovo un bancomat!! Prendi il bancomat chiedo a C.piccola? Nei fumi alcoolici immagino di strisciarle il bancomat tra le piccole labbra per prelevare ma lei mi risuona la sveglia e mi accompagna ad uno sportello. Lo sportello.. si, ma il numero? La ciuca è triste e anche potente, il numero non mi viene.. le dico cambiamo sportello! Ma il numero non mi viene neanche lì, certo… Cosa facciamo C.piccola? ti riaccompagno? No, mi dice, stavo finendo, vieni a casa mia, domattina mi paghi! Come se fosse la cosa più normale del mondo la seguo come un cagnolino fino in via San Donato, la via che mi è più cara.
Saliamo le scale di un cortiletto, entriamo e scendiamo, io dalle timberland e lei dagli zatteroni. Adesso mi arriva sotto la clavicola, ma sempre troppo su per i miei gusti..
Si spoglia, non come davanti un cliente ma come se fosse sola a casa sua, io sono un italiano scemo e ubriaco ed è come se non ci fossi. Ha il corpo più magnifico, tornito, proporzionato e invitante che abbia mai visto. Non ricordo più le cause del mio mal e la ciuca d’improvviso torna allegra…
Mi invita con ampi gesti ad entrare nel pagliericcio, a me, che credevo di dover restare in piedi vicino la porta tutta la notte ad osservarla di nascosto.
Entro ed è il pagliericcio della felicità: lei è di quelle donne calde d’inverno e fresche d’estate senza bisogno che le rivolti a fine stagione. Si struscia, mi sfrega, mi sale sopra, cade da cavallo, si immerge, poi riemerge, si prodiga in ogni modo come un asmatico che cerca di gonfiare a bocca un materassino da campeggio a due piazze! Poi sentiamo assieme il suono sinistro e continuato del battito piatto.. decretiamo la fine: il pisello di calacausi è morto alle ore 2.50 di una notte d’inizio estate. Adesso mi posso rilassare finalmente, la faccio ridere (anche prima veramente), conto con le dita tutti gli interstizi dove posso infilargliele e me ne avanzano solo due.. le consumo la pelle levigata a forza di carezzarla e infine mi addormento come un babirussa che sogna di dormire e nel sonno di sognare… mi risvegliano tre cose, forse quattro: le fitte alla testa, gli spiragli di luce dalle persiane, il pagliericcio vuoto e un penetrante odore di pollo fritto! La Donna nera è nuda, in piedi davanti al fornello che frigge pezzi di pollo in una casseruola colma di olio di colza.. prima di essere invitato a consumare il pollo forse vittima di qualche rito magico, mi offro di uscire a comprare i cornetti freschi. Colazione già servita sul tavolo.. latte e biscotti per l’ospite bianco borracio! Mangio, le guardo il culo meravigliato, bevo, le guardo la bella schiena dritta, svengo quasi per il fritto di pollo nelle narici e rifletto sulle doti fisiche superiori di questi nostri progenitori africani..
Lei non mi ha ancora chiesto nulla di nulla, mi tratta come si farebbe con un famiglio minorato da accudire! Quando le dico che esco a prelevare ora che ricordo il numero, non ha la minima titubanza.. così esco, prelevo e ritorno col venti, coi cornetti e una rosa fresca. Tante grazie e arrivederci, ma una fortuna così non mi ricapiterà mai più in tanti anni.
Si, perché questa rece si chiama “ritorno al futuro” non per caso. E’ successo tutto, ma è successo 18 anni fa, nel ’94, quando la pellerina era il parco delle nere, quando venti era un bel regalino di ventimila lire, e io ero un giovane coglionciotto con gli occhi stupiti.
Lo so, questa rece non servirà a nessuno per replicare l’incontro, ma servirà forse a ricordarci che a parte il regalo, a parte il mestiere, non dobbiamo smettere di cercare in giro anche qualche piccola emozione duratura. Con piacere vi ho comunicato la mia…

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Offline lapislazuli

Sei tu lo scrittore, amico mio, non Celine.
Veramene un bel racconto, di quelli che vengono versati in quei libri che vendono perché aiutano a sognare coloro che non hanno il coraggio di "rompere il vetro" tra il loro esistere e la realtà, con tutte le meravigliose sorprese che, inaspettatamente, questa può riservare anche in una notte perduta di ciuca triste.
Per quel che conta, finalmente posso karmarti.
Alla prossima

Offline vlf

Grazie per donarci queste bellissime emozioni calacausi. io in quel della pellerina conobbi jasmin una venere nera che ho pagato la prima volta e poi,dato che ero un giovane squatrinato ma le piacevo, veniva con me quasi come una fidanzata e sopratutto in modo sanza pay.

Offline konsolik

Wow che bel ritorno al futuro! è un piacere leggere i tuoi racconti ed immergersi nel passato dei ricordi piu strani ed eccitanti. Ti stimo fratello! Grazie e Buona Gnocca

Offline SUPERCIUK

Se fi fosse trattato di storia recente, ti avrei consigliato di bere (molto) meno la prossima volta... ma trattandosi di ricordi d'infanzia, non ho potuto che divertirmi nel leggerti, caro compagno di merende... ;-)
Oggi avresti rischiato qualcosina in più sicuramente... comunque W la piccola Cinthya ed un brindisi a te!

Offline calacausi

Mi riallaccio qui: lo so che non si dovrebbe, ma è la chiusura di un cerchio.. a vent'anni di distanza ho incontrato in casa Justine, la presumibile "figlia" di Cinthya!!

link validi non ce ne sono è una OTR che occasionalmente ospita in casa. Se ne parlava qui, comunque:

https://gnoccaforum.biz/escort/o-t-r-torino-e-provincia-112/justine-black/

ringrazio il buon Collega Bocca56 che l'ha fatta emergere dal nulla e mi ha porto gentilmente il contatto.


La chiamo mentre è per campi e prenoto per la sera tardi a casa sua in Via Monginegro! (scherza forse la ragazza??).. tutto OK risponde.
Povero scemo che sono, non immagino che tutto OK all'africana ha un altro senso rispetto al nostro..
Spendo tutto il tempo necessario a ringiovanirmi e alle 10 e mezza sono a Torino, telefono e lei conferma "si si.. monginegro tutto ok".
Arrivo lì e il numero non esiste, richiamo. Segreteria telefonica, cazzo!
15 minuti di attesa inutile e vado via incacchiato.
Arriva il trillo, la richiamo e mi spiega dove sta.. "tutto ok, dal famila, vieni..".
Torno, parcheggio, chiamo, segreteria telefonica, soliti 15 minuti e vado via!
Cerco rumene sul lungo Po da sgozzare per ritorsione...
poi la richiamo per insultarla, mi risponde e mi fa "dove sei? dove sei!"
vabbè, torno deciso a tirarle le pietre alla finestra se non risponde..
Parcheggio, chiamo........................ segreteria telefonicaaaaaaaaaa! Se lo sapevo stavo al telefono con lei dalle Molinette fino a Monginegro!!
Decido di ricorrere all'arma definitiva, mando SMS con cifra a due zeri, vediamo se abbocca..
Dopo 5 minuti richiama lei e mi dice "guarda, guarda!!".
E' vero, è lì a un palmo dal mio naso, appesa a una finestra aperta come uno di quei quadri naif africani che ti sorridono subito nella loro rumorosità.
Volevo ammazzarla (è l'una!!) ma già sulla porta di casa mi disarma con le scuse più credibili dei miei ultimi dieci anni.. non stava spompinando vecchietti dimenticati a casa, no! Faceva le treccine a una sua amica guardando un film in televisione..
Tutto ci può stare, in fondo è un'africana di 25 anni vestita con una vestaglietta coi pupazzetti, che profuma a fasi alterne di fresco e pulito e, lievemente, di cipolla.
Devo entrare io nel suo mondo africano, perchè lei il mio non sa neppure dove stia..
E' stata una giornata lunga e calda per entrambi, lei per campi a farsi seminare, io per rotture di palle varie.
Segue breve contrattazione, io "non ti pago e sto fino a domani!" lei "siiiii mi deeevi daree triscento!" io "non ho soldi" lei "tu paga io scopa" - "sono stanco" - "vuoi dorme?" - ".. ma non ti pago!" - "siiii tu paga triscento e scopa tutto giorno".
La vinco io, mi stendo nudo sul letto (vabbè, sul materasso appoggiato al pavimento..) non si parla più di soldi e si ciula, poi si vedrà.
Quant'è bella questa ragazza, non l'avevo ancora detto.. quant'è bella!!!
Aveva ragione Bocca56.. non era lui di bocca buona e non ero io un boccalone! diceva o' vero.. è bella proprio: ha occhi leggermente mandorlati come le orientali che piacciono a Lapis, bocca carnosa a forma di cuore, pelle liscissima di seta, un culetto piccolo e sodo che si stringe a mani piene e due tettone da quinta affisse a un corpo magretto che ti chiedi come ci stiano..
Ritrovo tutte le magiche sensazioni della vecchia Cinthya ma senza più essere ne ubriaco, ne disperato, ne idiota e la serata se ne giova alquanto.
Proviamo un po' di posizioni: la migliore mi sembra steso con lei sopra! le posso impugnare le chiappette sode per comandarne a piacere la direzione e la velocità. Con l'esercizio, riesco anche a comandare il movimento sincronizzato delle tette che ballano e si scontrano l'un l'altra.. a essere sufficientemente coordinati, ci si potrebbero rompere le noci tra quelle tette così massicce e sode!
Siamo così ben incastrati tra le sue grosse tette e la mia grossa panza birresca.. siamo noi, aggrovigliati, la nuova pubblicità del biscotto ringo, non più quei bambini rompiballe che giocano a palla!
Poi ci catafuttiamo in una pecorina che, vista la provenienza, potrebbe essere una gazzellina..
Come la metto sta! posso piegare, inarcare, spingere e non protesta mai.
Si capisce che posso starci quanto voglio a stantuffare. Una che ha attraversato vari deserti e una fetta di mare su un barcone per arrivare a Lampedusa, mica si fa impressionare da venti minuti di "sfuriata" di pipino il breve!
Cambio ancora, voglio sbafare a iosa visto che non pago il conto. Dopo un'iniziale debolissima resistenza, mi abbevero al suo ruscello, come fanno le bestie feroci in una pozza d'acqua, rumorosamente, avidamente e in maniera scomposta.
Mi richiede dell'altro pipino e glielo servo ben rintozzato in una missionaria di quando i missionari erano ancora degni di chiamarsi così, andavano nell'africa nera inesplorata e spacciavano il proprio batacchio per il messia venuto a redimere!! Faccio così anch'io, le isso le gambe sopra le mie spalle, le affondo con crudeltà i canini nel tendine d'achille e mi illudo così che le urla di dolore siano per i forsennati colpi della mia testa d'ariete.
Mi faccio forza, sto dando il meglio di me.. sto dando il meglio di me, mi ripeto. E con un fiotto le do il meglio di me! tutto addosso dai grossi seni placidi al ventre piacevolmente tondo.
Adesso mi aspetto la crudele e affrettata chiusura della messinscena: una salvietta umida, una mano protesa e una guancia porta per il bacio di arrivederci a mai più.
Comincia invece la vera esperienza, per me...

mi prende la mano e mi accompagna in bagno, dentro la doccia.
poi mi lava e insapona tutto, prima di pensare a se.
mi lava con la cura di una brava levatrice per il suo neonato.
poi si lava lei, con gran lena e uso di sapone profumato (fossi io un pezzo di sterco?).
ci asciughiamo e mi riporta sul letto (cosa vuole questa femmina?)
"tu mangi pannocchi?"
son le due o quasi le tre.. cosa vuole darmi?
torna sul letto e mi allunga una pannocchia bollita che dice aver ciulato nei campi dove lavora.
l'immagine di lei che esce da una foresta di mais nascondendo le pannocchie chissà dove, mi sollazza.
mangio pannocchie un po' indurite sul giaciglio d'amore, facendo rumore e ridendo con lei.
a casa, mi contano le briciole di pane sotto il tavolo e prima del caffè è già passato l'aspirapolvere.
qui, invece, prima mi aspirano l'anima e l'animale e poi grufolo chicchi di meliga sul letto...
scherzo un po' "domani quando torni dal lavoro ti faccio trovare pronto pollo fritto coi peperoni!"
lei ride e protesta: "nooo tu uomo! io cucino per te e mangio dopo che sei contento.."
MINCHIA..!! non mi dire così che mi torna duro subitoooo.. non mi devi dire cosììììì
"certo tu uomo, al mio paese così Uomo!"
MINCHIA.. dov'è parcheggiato il barcone di Lampedusa? che lo prendo e faccio il viaggio al contrario!!
E' una splendida ragazza, sembra più ragazzina dal viso, ma ha già la vita di una vecchia eppure ride.
Racconta anche a me di scappare dai carrambas perchè se la pizzicano è senza permesso di soggiorno.
'Aspita...... ripenso a quante fighe di legno laccato..
a quante tritacazzi infervorate..
a quante affamatrici della nostra vita..
riempiono i nostri soggiorni a pieno titolo di regolare permesso di soggiorno..
e per incontrare questo fiore devi muoverti di notte per la città deserta..
o di giorno, per i campi, con la mimetica, per sfuggire agli agguati dei terribili puffi.
Se si vengono a sapere tante cose delle donne del Ghana, di cui per ora sanno solo i nobili puttanieri..
sospetto che sarà vita grama per molte madame italiane abituate ai privilegi.
sto per salutare,
ma fa un cenno,
e come per intesa mi stendo vicino a lei a dormire.
ad accarezzarle la pelle.
a godere dell'intimo privilegio di vederla pian piano addormentare.
poi dopo che lei è "contenta" posso addormentarmi anch'io. Al suo paese è così l'Uomo.


Al risveglio di poco sonno, mi alzo e mi accomiato prima di diventare un tutt'uno con questa creatura che è giusto rimanga nella sfera sfocata dei fatti notturni.
Le regalo le due velocità urbane che altre volte ho lasciato come biglietto di una precipitosa fuga e invece questa volta sono una carezza a una ragazza a cui ho voluto bene per una notte.

Vi lascio quest'ultima emozione provata, augurandovi di trovare sempre quello che cercate.
Le vacanze in arrivo, in realtà, per me sanciscono la fine di una breve vita spericolata e di questa piacevole frequentazione con tutti voi che coi vostri nomignoli appiccicati mi siete entrati nella fantasia come i personaggi di un libro. Buone cose a tutti :)

Offline lapislazuli

Bella storia Cala.
Sei un grande...
Arrivederci a settembre

Offline bocca56

Cala mi devi una birra.......... e posta questo racconto in Justine altrimenti gli fai un torto.

Offline torinobynight82

Ciao Calacausi, ti auguro di fare buone vacanze e di tornare presto tra noi.
Hai la rara dote di saper raccontare scrivendo... nell'ipotetico libro del forum, tu saresti di certo un personaggio attivo e soprattutto la voce narrante...
Sono contento di far parte di una comunità (di puttanieri) in cui ci sono personaggi positivi come te e tanti altri...
vi apprezzo... e amo le p...... a presto!!!

paolo9001

Notevole.
Hai una grande capacità, sono certo che molti tra noi hanno gli stessi pensieri e vorrebbero provare le stesse emozioni... tu hai la maestria di mettere questi pensieri ed emozioni in parole.

Grazie.

Offline porcello369

Mi riallaccio qui: lo so che non si dovrebbe, ma è la chiusura di un cerchio.. a vent'anni di distanza ho incontrato in casa Justine, la presumibile "figlia" di Cinthya!!

link validi non ce ne sono è una OTR che occasionalmente ospita in casa. Se ne parlava qui, comunque:

https://gnoccaforum.biz/escort/o-t-r-torino-e-provincia-112/justine-black/

ringrazio il buon Collega Bocca56 che l'ha fatta emergere dal nulla e mi ha porto gentilmente il contatto.


La chiamo mentre è per campi e prenoto per la sera tardi a casa sua in Via Monginegro! (scherza forse la ragazza??).. tutto OK risponde.
Povero scemo che sono, non immagino che tutto OK all'africana ha un altro senso rispetto al nostro..
Spendo tutto il tempo necessario a ringiovanirmi e alle 10 e mezza sono a Torino, telefono e lei conferma "si si.. monginegro tutto ok".
Arrivo lì e il numero non esiste, richiamo. Segreteria telefonica, cazzo!
15 minuti di attesa inutile e vado via incacchiato.
Arriva il trillo, la richiamo e mi spiega dove sta.. "tutto ok, dal famila, vieni..".
Torno, parcheggio, chiamo, segreteria telefonica, soliti 15 minuti e vado via!
Cerco rumene sul lungo Po da sgozzare per ritorsione...
poi la richiamo per insultarla, mi risponde e mi fa "dove sei? dove sei!"
vabbè, torno deciso a tirarle le pietre alla finestra se non risponde..
Parcheggio, chiamo........................ segreteria telefonicaaaaaaaaaa! Se lo sapevo stavo al telefono con lei dalle Molinette fino a Monginegro!!
Decido di ricorrere all'arma definitiva, mando SMS con cifra a due zeri, vediamo se abbocca..
Dopo 5 minuti richiama lei e mi dice "guarda, guarda!!".
E' vero, è lì a un palmo dal mio naso, appesa a una finestra aperta come uno di quei quadri naif africani che ti sorridono subito nella loro rumorosità.
Volevo ammazzarla (è l'una!!) ma già sulla porta di casa mi disarma con le scuse più credibili dei miei ultimi dieci anni.. non stava spompinando vecchietti dimenticati a casa, no! Faceva le treccine a una sua amica guardando un film in televisione..
Tutto ci può stare, in fondo è un'africana di 25 anni vestita con una vestaglietta coi pupazzetti, che profuma a fasi alterne di fresco e pulito e, lievemente, di cipolla.
Devo entrare io nel suo mondo africano, perchè lei il mio non sa neppure dove stia..
E' stata una giornata lunga e calda per entrambi, lei per campi a farsi seminare, io per rotture di palle varie.
Segue breve contrattazione, io "non ti pago e sto fino a domani!" lei "siiiii mi deeevi daree triscento!" io "non ho soldi" lei "tu paga io scopa" - "sono stanco" - "vuoi dorme?" - ".. ma non ti pago!" - "siiii tu paga triscento e scopa tutto giorno".
La vinco io, mi stendo nudo sul letto (vabbè, sul materasso appoggiato al pavimento..) non si parla più di soldi e si ciula, poi si vedrà.
Quant'è bella questa ragazza, non l'avevo ancora detto.. quant'è bella!!!
Aveva ragione Bocca56.. non era lui di bocca buona e non ero io un boccalone! diceva o' vero.. è bella proprio: ha occhi leggermente mandorlati come le orientali che piacciono a Lapis, bocca carnosa a forma di cuore, pelle liscissima di seta, un culetto piccolo e sodo che si stringe a mani piene e due tettone da quinta affisse a un corpo magretto che ti chiedi come ci stiano..
Ritrovo tutte le magiche sensazioni della vecchia Cinthya ma senza più essere ne ubriaco, ne disperato, ne idiota e la serata se ne giova alquanto.
Proviamo un po' di posizioni: la migliore mi sembra steso con lei sopra! le posso impugnare le chiappette sode per comandarne a piacere la direzione e la velocità. Con l'esercizio, riesco anche a comandare il movimento sincronizzato delle tette che ballano e si scontrano l'un l'altra.. a essere sufficientemente coordinati, ci si potrebbero rompere le noci tra quelle tette così massicce e sode!
Siamo così ben incastrati tra le sue grosse tette e la mia grossa panza birresca.. siamo noi, aggrovigliati, la nuova pubblicità del biscotto ringo, non più quei bambini rompiballe che giocano a palla!
Poi ci catafuttiamo in una pecorina che, vista la provenienza, potrebbe essere una gazzellina..
Come la metto sta! posso piegare, inarcare, spingere e non protesta mai.
Si capisce che posso starci quanto voglio a stantuffare. Una che ha attraversato vari deserti e una fetta di mare su un barcone per arrivare a Lampedusa, mica si fa impressionare da venti minuti di "sfuriata" di pipino il breve!
Cambio ancora, voglio sbafare a iosa visto che non pago il conto. Dopo un'iniziale debolissima resistenza, mi abbevero al suo ruscello, come fanno le bestie feroci in una pozza d'acqua, rumorosamente, avidamente e in maniera scomposta.
Mi richiede dell'altro pipino e glielo servo ben rintozzato in una missionaria di quando i missionari erano ancora degni di chiamarsi così, andavano nell'africa nera inesplorata e spacciavano il proprio batacchio per il messia venuto a redimere!! Faccio così anch'io, le isso le gambe sopra le mie spalle, le affondo con crudeltà i canini nel tendine d'achille e mi illudo così che le urla di dolore siano per i forsennati colpi della mia testa d'ariete.
Mi faccio forza, sto dando il meglio di me.. sto dando il meglio di me, mi ripeto. E con un fiotto le do il meglio di me! tutto addosso dai grossi seni placidi al ventre piacevolmente tondo.
Adesso mi aspetto la crudele e affrettata chiusura della messinscena: una salvietta umida, una mano protesa e una guancia porta per il bacio di arrivederci a mai più.
Comincia invece la vera esperienza, per me...

mi prende la mano e mi accompagna in bagno, dentro la doccia.
poi mi lava e insapona tutto, prima di pensare a se.
mi lava con la cura di una brava levatrice per il suo neonato.
poi si lava lei, con gran lena e uso di sapone profumato (fossi io un pezzo di sterco?).
ci asciughiamo e mi riporta sul letto (cosa vuole questa femmina?)
"tu mangi pannocchi?"
son le due o quasi le tre.. cosa vuole darmi?
torna sul letto e mi allunga una pannocchia bollita che dice aver ciulato nei campi dove lavora.
l'immagine di lei che esce da una foresta di mais nascondendo le pannocchie chissà dove, mi sollazza.
mangio pannocchie un po' indurite sul giaciglio d'amore, facendo rumore e ridendo con lei.
a casa, mi contano le briciole di pane sotto il tavolo e prima del caffè è già passato l'aspirapolvere.
qui, invece, prima mi aspirano l'anima e l'animale e poi grufolo chicchi di meliga sul letto...
scherzo un po' "domani quando torni dal lavoro ti faccio trovare pronto pollo fritto coi peperoni!"
lei ride e protesta: "nooo tu uomo! io cucino per te e mangio dopo che sei contento.."
MINCHIA..!! non mi dire così che mi torna duro subitoooo.. non mi devi dire cosììììì
"certo tu uomo, al mio paese così Uomo!"
MINCHIA.. dov'è parcheggiato il barcone di Lampedusa? che lo prendo e faccio il viaggio al contrario!!
E' una splendida ragazza, sembra più ragazzina dal viso, ma ha già la vita di una vecchia eppure ride.
Racconta anche a me di scappare dai carrambas perchè se la pizzicano è senza permesso di soggiorno.
'Aspita...... ripenso a quante fighe di legno laccato..
a quante tritacazzi infervorate..
a quante affamatrici della nostra vita..
riempiono i nostri soggiorni a pieno titolo di regolare permesso di soggiorno..
e per incontrare questo fiore devi muoverti di notte per la città deserta..
o di giorno, per i campi, con la mimetica, per sfuggire agli agguati dei terribili puffi.
Se si vengono a sapere tante cose delle donne del Ghana, di cui per ora sanno solo i nobili puttanieri..
sospetto che sarà vita grama per molte madame italiane abituate ai privilegi.
sto per salutare,
ma fa un cenno,
e come per intesa mi stendo vicino a lei a dormire.
ad accarezzarle la pelle.
a godere dell'intimo privilegio di vederla pian piano addormentare.
poi dopo che lei è "contenta" posso addormentarmi anch'io. Al suo paese è così l'Uomo.


Al risveglio di poco sonno, mi alzo e mi accomiato prima di diventare un tutt'uno con questa creatura che è giusto rimanga nella sfera sfocata dei fatti notturni.
Le regalo le due velocità urbane che altre volte ho lasciato come biglietto di una precipitosa fuga e invece questa volta sono una carezza a una ragazza a cui ho voluto bene per una notte.

Vi lascio quest'ultima emozione provata, augurandovi di trovare sempre quello che cercate.
Le vacanze in arrivo, in realtà, per me sanciscono la fine di una breve vita spericolata e di questa piacevole frequentazione con tutti voi che coi vostri nomignoli appiccicati mi siete entrati nella fantasia come i personaggi di un libro. Buone cose a tutti :)


buone vacanzeeeeeeeeeeeeeee

Offline dickforfanny

Grazie Calacausi, per le emozioni che dividi con tutti noi. E grazie a Justine che si è dimostrata degna spalla di un capocomico come te. Buone vacanze.

Offline luigi_luigino

mi hai fatto venirela vogliadi Sfrica... ricordi di Etiopia,Ghana e Nigeria..
proprio cosi,sono le ragaze d'Africa queste...
le trovi ancora la, le ultime provate per lavoroavevano un rate di 5.000-6.000 Naire (in nigeria il rate corrisponde a VU meno 30 !!) per una notte full immersion con lei che ti sveglia ogni 2h per rifarlo!
oppure un massaggio relax ad addis abeba con HJ finale a VU meno 40 !
e nonsono altre epoche 80-90 ma---this isafrica ragazzi !
un saluto e grazie per la bella storiella friend

Offline giuseppetubi

Per la prima volta, devo fare i complimenti veri a uno scritto in un forum di puttanierii...grande,  Cala!

Offline alphataurus

Cinthya, nera formosa ma tonica. OTR alla Pellerina, recensisco qui perché siamo finiti a casa sua e quindi come se fosse loft. Io totalmente sverso alla guida della mia GTD nera, sedili sparco, tettuccio apribile, alle prese con ciuca triste causa mal d’amore, cerco una pay di felicità o forse un palo in fronte. In zona semibuia trovo il consueto macello all’aperto e mi fermo dalla più simpatica o da quella che non mi urla EI BELO, POMPINO!
Le biascico un come ti chiami, ma capisce male e mi risponde venti! Ok, ti chiami venti, sali in macchina..
Dopo capisco che ne vuole venti ma si chiama Cinthya, io conoscevo un’altra nera di nome Cinthya ma era grossa come un corazziere col pennacchio e questa mi arriva alla spalla, allora diventa Cinthya piccola per il resto della mia vita. Armeggio col portafoglio ma a parte una scheda telefonica sgasata e monetine, nessun venti…  ah.. però trovo un bancomat!! Prendi il bancomat chiedo a C.piccola? Nei fumi alcoolici immagino di strisciarle il bancomat tra le piccole labbra per prelevare ma lei mi risuona la sveglia e mi accompagna ad uno sportello. Lo sportello.. si, ma il numero? La ciuca è triste e anche potente, il numero non mi viene.. le dico cambiamo sportello! Ma il numero non mi viene neanche lì, certo… Cosa facciamo C.piccola? ti riaccompagno? No, mi dice, stavo finendo, vieni a casa mia, domattina mi paghi! Come se fosse la cosa più normale del mondo la seguo come un cagnolino fino in via San Donato, la via che mi è più cara.
Saliamo le scale di un cortiletto, entriamo e scendiamo, io dalle timberland e lei dagli zatteroni. Adesso mi arriva sotto la clavicola, ma sempre troppo su per i miei gusti..
Si spoglia, non come davanti un cliente ma come se fosse sola a casa sua, io sono un italiano scemo e ubriaco ed è come se non ci fossi. Ha il corpo più magnifico, tornito, proporzionato e invitante che abbia mai visto. Non ricordo più le cause del mio mal e la ciuca d’improvviso torna allegra…
Mi invita con ampi gesti ad entrare nel pagliericcio, a me, che credevo di dover restare in piedi vicino la porta tutta la notte ad osservarla di nascosto.
Entro ed è il pagliericcio della felicità: lei è di quelle donne calde d’inverno e fresche d’estate senza bisogno che le rivolti a fine stagione. Si struscia, mi sfrega, mi sale sopra, cade da cavallo, si immerge, poi riemerge, si prodiga in ogni modo come un asmatico che cerca di gonfiare a bocca un materassino da campeggio a due piazze! Poi sentiamo assieme il suono sinistro e continuato del battito piatto.. decretiamo la fine: il pisello di calacausi è morto alle ore 2.50 di una notte d’inizio estate. Adesso mi posso rilassare finalmente, la faccio ridere (anche prima veramente), conto con le dita tutti gli interstizi dove posso infilargliele e me ne avanzano solo due.. le consumo la pelle levigata a forza di carezzarla e infine mi addormento come un babirussa che sogna di dormire e nel sonno di sognare… mi risvegliano tre cose, forse quattro: le fitte alla testa, gli spiragli di luce dalle persiane, il pagliericcio vuoto e un penetrante odore di pollo fritto! La Donna nera è nuda, in piedi davanti al fornello che frigge pezzi di pollo in una casseruola colma di olio di colza.. prima di essere invitato a consumare il pollo forse vittima di qualche rito magico, mi offro di uscire a comprare i cornetti freschi. Colazione già servita sul tavolo.. latte e biscotti per l’ospite bianco borracio! Mangio, le guardo il culo meravigliato, bevo, le guardo la bella schiena dritta, svengo quasi per il fritto di pollo nelle narici e rifletto sulle doti fisiche superiori di questi nostri progenitori africani..
Lei non mi ha ancora chiesto nulla di nulla, mi tratta come si farebbe con un famiglio minorato da accudire! Quando le dico che esco a prelevare ora che ricordo il numero, non ha la minima titubanza.. così esco, prelevo e ritorno col venti, coi cornetti e una rosa fresca. Tante grazie e arrivederci, ma una fortuna così non mi ricapiterà mai più in tanti anni.
Si, perché questa rece si chiama “ritorno al futuro” non per caso. E’ successo tutto, ma è successo 18 anni fa, nel ’94, quando la pellerina era il parco delle nere, quando venti era un bel regalino di ventimila lire, e io ero un giovane coglionciotto con gli occhi stupiti.
Lo so, questa rece non servirà a nessuno per replicare l’incontro, ma servirà forse a ricordarci che a parte il regalo, a parte il mestiere, non dobbiamo smettere di cercare in giro anche qualche piccola emozione duratura. Con piacere vi ho comunicato la mia…
Mangio, le guardo il culo meravigliato, bevo, le guardo la bella schiena dritta, svengo quasi per il fritto di pollo nelle narici e rifletto sulle doti fisiche superiori di questi nostri progenitori africani..

Interessante.Quindi secondo te gli africani,e in questo caso la tipa che ti eri scopato sono piu indietro di noi nella scala evolutiva.Piu vicini alle scimmie insomma.Mi sembra di sentire le frasi recenti di qualche politico imbecille.

 




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