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http://bologna.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/9619-9618-9617-mercedes-mvdx46036147CITTA DELL'INCONTRO: Bologna
NOME INSERZIONISTA: Mercedes
NAZIONALITA': Ungherese
ETA': 26
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Sì
SERVIZI OFFERTI: BJ – RAI1 – 69 – FK – 2 shot
RATE DI PARTENZA: VU+20
RATE CONCORDATO: 3VU
DESCRIZIONE FISICA: Tanta roba. 1m e 80 di bellezza sorridente.
ATTITUDINE: Farti uscire incapace di intendere e volere
REPERIBILITA': Aiutarsi con della fortuna
INDEX:
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RACCONTO (Titolo: Fait votre jeux)
I nostri fratelli pelati sono strani, ma strani di brutto. Io avevo già in mente di prendere in disparte il mio e fargli un bel discorsetto, ma quando lo vedo lì, davanti a quell’annuncio che mi guarda supplicante tra l’ebete e l’infinito, gli dico; vabbè ne parliamo più tardi, poi non dire che ti tratto male.
Questa storia inizia, quindi, con grandissime aspettative e di solito non è un bene. Non solo mi insegue, lungo San Donato, quella muraglia grigia e rosa che delimita il Pilastro, mi insegue anche il pessimismo di andare incontro ad un’arma nucleare che la crisi di Cuba del ‘62, in confronto, è una ragazzata di tre bambini con la fionda.
Qualcosa dev’essersi già mosso, in zona, perché uno che prende una rotatoria al contrario ed un tamponamento appena volto l’angolo, dovranno pure significare qualcosa.
Arrivo sorridente, anzi proprio ridente, perché ho ingannato gli ultimi minuti leggendo una perla di Legendarius. Non so quali dei ho pregato o quali profeti ho invocato, ma è proprio lei, anzi credo di vederci doppio perché la gemella esiste, è lì, e non è un’allucinazione.
Le foto sono professionali e quindi qualcosa distorcono, ma un paio di chili in più su quel metro e ottanta si perdono facilmente, quello che si guadagna dal vivo è un immagine di giovane freschezza e due occhi che non te li levi dalla memoria nemmeno con l’Alzheimer.
Non sono ancora convinto di aver superato tutti gli scogli, c’è ancora il presagio della “squinzia” di santiaguesca descrizione, quindi la interpreto come una mano di poker.
La sorte non mi ha dato buone carte, ma so che si può vincere anche con una misera coppia di 3, quindi rilancio sulla doppia.
È l’inizio della fine.
Di una delle fini migliori che mi sia capitato di fare.
È lei che mi mette in mano le carte vincenti, calando i suoi assi.
Quando arrivano i suoi baci, le mie e le sue carte si mescolano, finisce l’idea della partita, rimane solo il piacere.
Il piacere di accarezzare una pelle come il velluto, di vedere quello spettacolo muoversi su di te, per poi accoglierti, seppur con troppo coadiuvante, con un sorriso capace di farti dimenticare il tuo nome.
Ma è anche la delizia, tra una mano e l’altra, di entrare in sintonia con lei e con le origini di quella dolcezza giovane e spontanea.
Quel tesoro che, spesso, nascosto dalla scorza che questo lavoro mette loro addosso, fatichiamo a vedere.
Non è così, questa volta, e ritorno a godere dei miei movimenti, dei suoi ed anche di lei. Ed è come un fulmine che entra in te e che poi esce mentre sei con lei. Vorresti solo che quella scarica girasse in loop tra il tuo ed il suo corpo, all’infinito.
Non c’è stata fetta, anche se forse la sua dedizione al lavoro, in caso di coda davanti al portone, potrebbe cambiare qualcosa. Ma è solo un’impressione.
Sorrido dentro di me, quando penso a certi annunci, che la davano come spudorata panterona, mentre di spudorato lei ha solo la dolcezza.
Me la rido, anche, mentre mi scorrono in mente le scene del tamponamento e della rotatoria contromano, a cui forse ora do una spiegazione, essendo in stato di ebbrezza.
Purtroppo devo separarmi, ma ancora una volta, come se indossassi gli occhiali da sole, vedo la sua immagine, velata dalle lenti della professione, riesco però ad alzare gli occhiali e a cogliere di nuovo la sua essenza, simpatica, giovane, vera.
Quell’essenza che ha meritato non solo il mio vil danaro, ma anche il mio massimo rispetto, il mio coinvolgimento e che meriterà i miei ricordi per molto tempo a venire.