Nome: INGA
Agenzia: VE
Hotel: Milano zona Repubblica
Tempo: 30 minuti
payment: 150 euro
servizi: poco nulla
Attitudine: gentile ma molto scazzata
Corrispondenza alle foto: 50%
Link: scusate ma non sono capace se qualcuno lo inserisce lo ringrazio
Premetto che mi piacciono le veline. Tuttavia ero attratto dalle foto di Inga perchè sempre sorridente, con un bel viso e belle tettone. Mia prima volta con questa agenzia. Stranamente rispondono subito e fisso appuntamento per ieri.
Segnalo che Inga è presente su un sito di escort (EF) ma non sul sito dell'agenzia, mi rispondono che è comunque lei e non appare per problemi tecnici.
Quando entro nella stanza, Inga mi accoglie con gentilezza, è accogliente e parla un inglese fluente non russofono.
E' sostanzialmente lei nelle foto, tuttavia mi permetto di descriverla io come realmente è:
Età approssimativa 25-26, carnagione molto chiara, corporatura mooolto robusta con panzettona da camionista (senza nulla togliere ai camionisti che anzi rispetto molto), esaltata da un piercing all'ombellico, tettone enormi come in foto, probabilmente naturali, altezza 1.70 circa, culone enorme non molto gradevole alla vista.
Massa a vuoto stimata: 70 chilogrammi circa.
Insomma la prima impressione è molto negativa, tuttavia Inga è gentile ed accogliente e non me la sento di andarmene.
La prestazione è pari a zero. Bacia a stampo e quando tento di inserire la punta della lingua Inga si ritrae istintivamente quasi schifata, mentre quello schifato ero io, visto che la sua lingua era di colore verde a causa della grande quantità di chewing gum di cui fa uso per nascondere l'odore di sigaretta.
Ho accarezzato abbondantemente le sue tettone ma la cosa non prendeva il verso giusto ed il mio uccello era un fringuellino dormiente.
Insomma se cercate un camionista con le tette grosse, rivolgetevi a Inga.
A quel punto ho deciso comunque di concludere facendo da solo, tanto per non finire la serata a casa davanti al solito film porno. Quindi mi sono messo in ginocchio sul letto e mi sono masturbato sulle sue tette. Lei ansimava sonoramente e la cosa mi infastidiva, così ho chiuso gli occhi (anche per non vedere quella panza col piercing) e ho iniziato ad immaginare Sasha Grey in ginocchio davanti a me che mi guarda con la bocca aperta e tutta la lingua fuori. In quel momento mi sono tornate in mente le parole di Jean Paul Sartre "L'uomo è una passione inutile", e con questi pensieri sono uscito dalla stanza salutando la gentile Inga.
Nel villaggio globale ipertecnologico, dove la vera risorsa scarsa è l'emozione di sentirsi vivi, esistono ancora degli angeli capaci di renderti felice, anche se solo per poco. Inga non è uno di questi angeli. Non è stata capace di darmi le emozioni che cercavo, e per le quali sono disposto a pagare.
Sulla via del ritorno ho ascoltato Simple Man dei Lynyrd Skynyrd, la mia canzone preferita, unica emozione della serata.
Questa la mia esperienza.
Junio