Ci sono stato e non me ne sono pentito. Certo non ho avuto la fortuna di Lele: non posso dire di avere ricevuto complimenti particolari, né di averle fatto vivere la serata della sua vita; quanto alla prospettiva dell’ingresso posteriore (cosa che anch’essa mi aveva incuriosito), non è stato nemmeno il caso di parlarne, come dirò più avanti. Come si sa, le donne sono volubili e lunatiche; ora, le nostre amiche a tariffa sono più tolleranti, comprensive e volenterose delle nostre morose e compagne, ma alla fine sono donne anche loro, per cui un’esperienza positiva o negativa fa sempre storia a sé. Resta il fatto che la mia esperienza, nel complesso molto positiva, è stata diversa da quella raccontata nella prima recensione. Per questo mi pare il caso di raccontarla. Dunque.
Conoscevo la location, dato che lì tempo addietro mi ero accoppiato con una Luna Cinese Tatuata, ed era stato un bell’incontro. Dunque mi avvio e quando sono in zona chiamo. Sono a piedi, in strada, c’è traffico, rumore: insomma non capisco quello che mi dice. Dico: dammi il numero di casa che salgo e parliamo lì; in qualche modo riesco a capire il numero, mi avvio, ci arrivo dopo qualche minuto, richiamo: aspetta dieci minuti mi dice lei. Ah. Andiamo bene… Comunque non passano dieci minuti che lei, con solerzia cinese, mi richiama e apre il portone. Salgo, vedo una porta aperta, entro e me la trovo davanti.
Non male, anche se ultimamente ho visto di meglio; è bella, simpatica, allegra, ride…e passa subito all’azione: mano sul pacco, lingua in bocca. GULP!
Trattiamo senza vera convinzione (tanto la tariffa è quella) e concludiamo che siamo già nudi sul letto. Recupero il portafogli (con lei già impegnata in un impacco caldo-umido sulle mie zone erogene), pago al volo. Lei sparisce un secondo, torna e riprende.
Niente da dire. La prova orale è da pieni voti e anche più. Profonda, fantasiosa, estesa a tutti i settori (principali, secondari e limitrofi), con accurate pennellate diritte, inverse e incrociate. Ricambio di buon grado, e andiamo avanti senza fretta. Arriva il momento di passare alla fase due, ma lei sembra incerta. Opperbacco, e perché? Miiii, eccone un’altra che si lamenta delle dimensioni del mio GLANDE. Le faccio presente che: a. non sono affatto fuori norma, b. ho massimo rispetto per le donne, c. starò comunque attentissimo. Bastava questo: sacchettino e via. All’inizio vedo che mi tiene d’occhio, ma alla fine si rassicura e andiamo via alla grande. Certo che l’idea di passare alla fase TRE a questo punto viene cancellata.
Con mio grandissimo piacere, quando decido che è ora di concludere e tolgo la protezione, lei capisce subito, non protesta come fanno quasi tutte, e si accinge di buon grado a ricevermi in bocca. Finale un po’ dentro, un po’ fuori. Bello.
Alla fine parliamo un po’. Lei mi dice di essere giapponese, ed io procedo con il test: prova a dire “sayonara”: “SayonaLa”. Bene, dì “Karatè”: “KaLatè”. Accento giapponese perfetto! Test superato. Mentre stiamo sdraiati mi dice a sorpresa: sarebbe bello dormire così. E’ un pensiero carino; sarebbe bello sì. Mi rivesto con calma e prima di uscire mi lascio mettere in bocca una caramella. Niente da dire, una ragazza che merita. Per un istante mi viene da chiederle se verrebbe a mangiare una pizza. Sciocchezze, ormai la porta è aperta, esco, scendo le scale, sono fuori. Sono solo e piove. Bah.