Carissimo, credo che tocchi a me cominciare visto che ormai, per risponderti con altra citazione musicale, la Binasca è la mia “cattiva strada” per eccellenza, più della Paullese e di altri percorsi urbani. Eh sì, quel grande incrocio del sesso mercenario che ha il suo asse nella SP 40 Melegnano-Binasco, si prolunga direi naturalmente nella nostra percezione di puttanieri nella SP 30 fino circa alla zona del locale Monterosso, si dirama a metà nella Valtidone mentre, nella direzione opposta, perlomeno di notte, si spinge verso sud almeno fino a Sordio, meriterebbe l’ode non retorica che non so scrivere.
Giornali e trasmissioni televisive mantengono viva la sua fama. Da ultimo ho provato a scrivere la parola Binasca nella barra di Google senza nessun’altra specificazione. È vero che Google con il tempo conosce il suo utente, in ogni caso le prime voci selezionate riguardavano tutte la prostituzione!
Qui il sesso mercenario trova un suo variegatissimo svolgimento propriamente di strada. Racchiude un mondo in forma di linea invece che di sfera, in cui c’è tutto: l’incanto, le sicurezze, le sorprese, il rischio, la sfida alle normative perbeniste e le fregature.
Sono presenti essenzialmente rumene, albanesi e africane, anche se ho incontrato pure delle auto-certificate ungheresi e bulgare. Come resistono alcune veterane di lungo o lunghissimo corso, anche alquanto attempate, si sono affacciate molte giovani dotate del solo fascino della loro freschezza e della loro inesperienza. Queste ultime rose di maggio sono per me il primo elemento di attrazione.
La loro offerta non è standardizzata e va da quelle inchiodate al pompino e al boccafiga rigorosamente coperti alle via via più generose di sé.
Secondo elemento per me di suggestione unica è costituito dalle ambientazioni erotiche. Se infatti non si riduce la strada ad una versione più sbrigativa ed economica di altre esperienze mercenarie, ma se ne fa ricerca di una sensualità specifica dei corpi e del loro contesto, allora è indubbio che la Binasca ha risorse notevoli. Già il puttantour ne guadagna. L’ho percorsa anche ieri nel tardo pomeriggio, le diurne erano già tutte scomparse, solo la Laura di Carpiano che, come il magister inspector Porcellinus ha comunicato, almeno ogni tanto fa più tardi, resisteva. “Era un crepuscolo glaciale, polito, quasi direi tagliente” (per citare un più aulico erotomane) e la sua silhouette nerissima, sulla striscia della strada e quella del tramonto, era ancora più magnetica. I luoghi in cui ci si apparta vanno dalla poesia del cinema neorealista in bianco e nero degli angoli delle squallide zone industriali o di un notissimo sottopassaggio quasi sempre fangoso, alle sterrate di campagna, magari al chiaro di luna, fino alle potenzialità del più delizioso imbosco bucolico della mia carriera, che mi ha consentito una memorabile scopata sulla riva di un laghetto sotto il sole della primavera. Chi cerca rassicuranti quattro mura deve invece ricorrere agli alberghi, perché non ricordo una ragazza che mi abbia offerto la disponibilità di una casa vicina.
Terzo punto di forza, il corpo erotico collettivo della Binasca non muore mai, e nemmeno riposa. Già con l’alternanza delle diurne e delle notturne, “c’è amore un po’ per tutti” dalle dieci del mattino alla notte tarda. Di più, io ho santificato i giorni di Natale, Capodanno, Pasqua, Pasquetta, Ferragosto, i Morti, insomma quasi tutto il calendario civile e religioso, sulla Binasca.
I contro. Beh, anche gli imboschi bucolici hanno i loro risvolti negativi, se un paio di ragazze, si sa quanto delle cosce nude vicine possano distrarre dalla guida, mi hanno raccontato di essere finite nei fossi dei campi con i clienti, che poi hanno dovuto aspettare il carroattrezzi per tornare a casa.
Più seriamente, quasi tutti i comuni si sono dotati nel tempo di normative persecutorie, ma l’unico territorio da cui continuano ad arrivare cronache allarmanti è quello di Lacchiarella.
Nel comune di Carpiano è più urgente fare attenzione ai tre autovelox che si concentrano a poca distanza.
Per completare il quadro, fra Carpiano e Siziano imperversa una banda di trans ladre di cui molti colleghi hanno fatto le spese.
La letteratura ormai è amplissima. Suggerisco di ricorrere alla funzione “Trova”, selezionando anche Lombardia varie oltre che Milano OTR, ordine di ricerca per discussioni più recenti (perché il ricambio ha reso obsoleti moltissimi profili), interrogazione mediante i toponimi principali:
Melegnano
Carpiano/Francolino di Carpiano
Siziano
Lacchiarella
Basiglio
Binasco/Monterosso
Noviglio
E Binasca, ovviamente.