In giro per l'eur, area fungo/euroma2/primati sportivi, percorro la strada del grande oceano in cerca di un giovane bocconcino trans intervistato ieri sera senza portare a termine, alla quale non ho chiesto subito il numero e che al mio secondo passaggio è salita sul furgoncino che mi precedeva, quindi non mi andava di aspettare. Mi aveva detto che staccava verso le 22 00 22 30 quindi stasera ero tornato a farle le cacce, ma niente, poteva anche chiamarsi via del deserto dei tartari anziché del grande mare. In corrispondenza del centro commerciale, ma su questa strada, vedo in lontananza una stanga bionda, più trav che trans, ma comunque con un notevole stacco di coscia e calza a rete che ha sempre il suo perché, quindi decido di avvicinarmi. Non conosco la mercanzia, perciò entro nel piccolo slargo a margine della strada a qualche metro di distanza e mi fermo a motore acceso con entrambi i finestrini abbassati, ostentando indifferenza. La tgirl si avvicina e, complice probabilmente il mio abbigliamento scuro, mi dice
Ciao, lo so che devo fare, non voglio problemi quindi va bene tutto, puoi farmi quello che vuoi.
Scusa? (Rispondo io) Non ho capito bene...
Me lo dice sempre, mi raccomando fai tutto quello che ti chiedono così non hai problemi.
Ma chi scusa?
Me lo dice sempre il mio ragazzo.
E che ti direbbe?
Che quando passate devo fare tutto quello che mi chiedete senza fare storie.
Ma quando passate chi, scusa? Chi ti ha mai vista?
Quando passate voi, di solito siete sempre due o tre, e io faccio tutto quello che volete per stare tranquilla.
Ah, ho capito (eh, non sai quanto). E quindi?
E quindi posso salire?
Salire perché, scusa?
Salire perché così possiamo andare in un posto tranquillo qua dietro come sempre, basta che poi mi riaccompagni qui.
Non è che avessi ancora realizzato bene la situazione, ma ho deciso di farla salire, tentazione è curiosità troppo forti.
Andiamo in un posto là vicino, dietro un distributore, lascio la macchina e andiamo dietro una specie di gabbiotto con vista sulla Colombo, seminascosti dalle frasche. La tipa è molto femminile, labbra carnose invitanti e rosse, alta e magra, culetto forse leggermente sciupato ma appetibile. Si inginocchia e inizia un bbj di pregevolissima fattura, lento, poi deep, poi leccata di asta e gioielli a piena lingua, quindi ancora giù di bocca. Quando mi sente bene in tiro estrae dalla borsetta il condom e mi gomma, mi fa appoggiare spalle alla parete del box quindi, con mossa sapiente, si gira porgendomi il culo, spingendomelo contro l'uccello fino a farsi penetrare completamente. Si tromba che è una bellezza, ma siamo pur sempre quasi in mezzo alla strada, quindi comincio ad accelerare il ritmo, ma lei mi chiede di rallentare, perché non vuole che venga subito. Si scosta, mi sfila il profilattico e ricomincia a ciucciare con la stessa tecnica sopra descritta, con sommo piacere del sottoscritto. Le dico che apprezzo molto, ma mi sembra il caso di accorciare i tempi per ovvi motivi logistici non propriamente consoni alla situazione. In tutta risposta estrae un nuovo profilattico dalla borsa, mi gomma e mi chiede di venirle dentro possedendola da tergo. Stavolta la appoggiò contro la rete della siepe verso la Colombo, le faccio raggiungere la giusta inclinazione, quindi me la pompo selvaggiamente fino a conclusione. Estraggo la mazza orami quasi inerme, e le chiedo se abbia dei fazzolettini, ma mi risponde che non ce n'è bisogno: mi sfila il preservativo e si rimette in bocca l'uccello, continuando a succhiarlo con la stessa dolcezza di prima, in un prolungamento del piacere che mi rende le gambe molli, tanto da dover appoggiare le mani alla parete del gabbiotto come supporto. La devo fermare, altrimenti chissà per quanto avrebbe continuato, ma ripeto eravamo in posizione troppo esposta. Ci ricomponiamo, mentre la riaccompagno mi spiega che sa bene che per non avere problemi adesso fa tutto quello che gli chiediamo noi quando passiamo (ma noi chi??). La lascio dove l'ho caricata, la saluto dicendole a presto, mi dice di ripassare e se non la trovo di riprovare un altro giorno, perché non viene sempre, ma se la trovo di sicuro ripetiamo l'incontro. Non le ho chiesto il cellulare perché non sono troppo convinto, anche se ciuccia da favola come poche altre, con dolcezza, passione e femminilità che manca a volte anche nelle donne biologiche. Quello che mi preoccupa è la capoccia: credo abbiate capito per chi mi aveva scambiato, salutandola le ho anche detto che avrei fatto un paio di chiamate per avvisare i colleghi che era una brava persona e di non crearle problemi, quindi se altri ascensoristi dovessero passare da quelle parti, sanno come comportarsi. Dimenticavo il particolare più importante della storia: il servizio completo è stato ovviamente a costo zero. Un saluto a tutti.