Due note. A Roscio. Non posso passarti il numero di cellulare di Anna, so che lei lo dà, ma io non lo chiedo perché è contro la mia concezione del rapporto sulla strada: esco e vedo chi c’è, magari trovo una vecchia conoscenza, o invece torno da una nuova “amica”, mi avventuro con una sconosciuta, mentre evito quelli che mi paiono eccessi di fedeltà. A Jackdan: non di rado la prima volta sulla strada è una delusione totale, in fondo il fatto che questa sia stata un’esperienza solo mediocre mi sembra già una cosa... mezza positiva. Un po’ di pratica aiuterà a prendere bene le misure delle ragazze, fra loro diversissime: ad esempio hanno un approccio decisamente più tranquillo Cristina di viale Porpora o Maria di via Ricordi o Milena di via Goldoni (di tutte si discute ampiamente), peraltro con ulteriori sfumature fra loro, più professionali Maria e Milena, più coccolante Cristina. Vorrei fare la parte del vecchio sputasentenze il meno possibile, però non posso non dire che la sobrietà è un altro aiuto, sia perché noi riusciamo a indirizzare meglio le situazioni, sia perché la ragazza rimane subito più rilassata, e con gli incontri che a volte capita loro di fare direi che si possono capire. Da considerare però in ogni caso è che sulla strada con la tariffa minima (50 o 60) si compra la consumazione base, se invece si va a orario, per includere con calma un po’ di giochi erotici, i prezzi si avvicinano a quelli delle ragazze che lavorano in appartamento. Infine dipende molto anche da cosa si cerca: io, tolti un po’ di preliminari che sollecitano il desiderio, sono attratto proprio da una certa sbrigatività della pratica, forse per il fastidio di tutte le interminabili romanticaglie che negli anni mi sono state imposte nelle relazioni non a pagamento; ma certo tutto ciò è molto soggettivo, si può desiderare infatti l’esatto contrario, e allora è forse meglio orientarsi per la formula in appartamento (che invece non mi coinvolge per niente).