Ci sono stato qualche tempo fa. Essendo fuori sede, l’ho chiamata diverse volte, senza risposta. Stavo per prendere la strada di casa, e mi chiama lei. Servizio solo orale, “al naturale”, 1VU, conclusione in bocca. Non avevo capito che lavorava solo in macchina, così sono rimasto perplesso: io in macchina mi stresso e mi emoziono, va a finire che me la faccio nelle braghe, e poi ero con la PANDA O.o.
Comunque alla fine accetto, seguo le istruzioni e dopo molte manovre e ulteriori indicazioni telefoniche arrivo a un parcheggio dove vedo una ragazzetta che mi sorride. E’ carina, bionda, occhi verdi. Dice di chiamarsi Virginia. La carico, bacetto sulla guancia, partiamo.
La prima cosa che mi dice: meno male che mi hai chiamato, avevo proprio bisogno di soldi. Andiamo bene, penso, questa è davvero tutta passione e sentimento. Però la frase ha il potere di togliermi tutta l’ansia; lei comincia a parlare e aggiunge: l’ho capito subito che sei una persona per bene, un uomo maturo (ma va ?), a me i ragazzetti presuntuosi non piacciono eccetera eccetera. Poi si dilunga su particolari non richiesti del suo lavoro, e io apprendo che non le piace essere toccata, che questo per lei è un lavoro e nient’altro, dice di essere sposata, che fa questo lavoro da dieci anni . Siccome aveva detto di avere 23 anni, mi viene da chiederle se ha cominciato a tredici, ma me ne sto zitto. Io mi sono del tutto sciolto e comincio a dubitare di riuscire a fare qualcosa con una così. Per farle un complimento le dico che mi piacerebbe un bel servizio completo con lei, in casa; lei mi spara subito una cifra da autodromo di Monza, io alzo il sopracciglio. Vabbè.
Alla fine arriviamo in mezzo ai campi. Tiro il freno a mano e tiro giù la cerniera. Quando lei comincia ad applicarsi sulla mia zona erogena io sono ancora freddo e sgonfio, ma la cosa non mi dispiace, anzi. Lei è obbediente e segue le indicazioni. L’operazione è solo un poco superficiale, così le chiedo se può andare un po’ più giù. “ Tvoppo gvande” mi risponde a bocca piena. Occhèi.
Alla fine decido di concludere, l’avviso e lei si china docile a ricevermi. Però comincia a tossire, dice che uno schizzo le è andato sull’ ugola e le è andato di traverso. Io sono un poco annebbiato (e mi viene da ridere), ma riesco a passarle la pezza con cui pulisco i vetri, così anche lei può pulirsi in qualche modo. Finito. Mi sono anche inzaccherato i pantaloni. Però non è stato niente male, è stato anche divertente.
Con lei che non smette di parlare, riprendo la strada verso la base. Ciao, grazie, alla prossima, la lascio dove l’ho trovata. Mi sento abbastanza bene, la ragazza alla fine meritava. Quasi a malincuore riparto lentamente e nello specchietto la vedo che si avvia - zoppicando - verso una macchina parcheggiata.