Qualche problema con il link...a questo punto metto l'articolo del Corriere
in via mezzofanti
Casa vacanze a luci rosse nel palazzo bene
Sigilli a un appartamento di proprietà di un ingegnere bolognese (denunciato) dove si prostituivano transessuali
in via mezzofanti
Casa vacanze a luci rosse nel palazzo bene
Sigilli a un appartamento di proprietà di un ingegnere bolognese (denunciato) dove si prostituivano transessuali
La palazzina di via Mezzofanti
BOLOGNA - Pare che il viavai di clienti in cerca di emozioni forti andasse avanti da anni nella grande casa al primo piano di un’elegante palazzina di via Mezzofanti, quattro piani abitati prevalentemente da professionisti. E le prosperose inquiline sudamericane, con i loro abiti succinti e il trucco pesante, non potevano certo passare inosservate. «Sempre diverse, un ricambio continuo e gente a qualsiasi ora del giorno e della notte», dice ora un vicino con malcelata soddisfazione.
Del resto, come accade spesso, pare che la «soffiata» sull’insospettabile casa per appuntamenti, abitata soprattutto da trans, sia partita proprio da un inquilino infastidito che ha attivato le indagini del pm Massimiliano Rossi e dei carabinieri di viale Panzacchi, che ieri l’altro hanno messo sotto chiave l’appartamento e denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della prostituzione il proprietario: un ingegnere benestante di 59 anni non nuovo a inciampi di questo tipo. Chi aveva ancora dubbi su cosa accadesse in quella casa, tre mini appartamenti indipendenti con servizi autonomi e balconcino pubblicizzata su Internet come casa vacanza, se li è tolti lunedì quando la stradina in zona Mazzini si è improvvisamente popolata di carabinieri attirando la curiosità di residenti e commercianti della zona.
Pattuglie in strada, militari su e giù per le scale per tutto il giorno, condomini con l’orecchio teso e inevitabili bisbiglii tra vicini. «È da almeno quattro anni che va avanti così. Cambiano le inquiline ma non il continuo andirivieni al primo piano. C’è di tutto: donne, viados, giovani e meno giovani. Questo è un condominio rispettabile, c’è uno studio medico, non sta bene», dice una signora di mezz’età mentre indica i sigilli alla porta.
Le indagini dei carabinieri sono andate avanti per alcuni mesi, con appostamenti di giorno e di notte che hanno portato all’identificazione di decine di clienti. Professionisti assortiti, colletti bianchi ma anche operai che per 100, 150 euro si concedevano una mezz’ora di relax, specie in pausa pranzo, con viados e prostitute irregolari. Tre quelle trovate lunedì nell’appartamento, una delle quali, la più richiesta, si faceva chiamare Pantera nera. Le inquiline, per le quali sono state avviate le pratiche per l’espulsione, pagavano quasi 300 euro a testa a settimana, per un totale di circa 4 mila euro: tutto in nero, secondo gli inquirenti. Il proprietario dell’immobile, perquisito anche lui e già denunciato anni fa a Milano per gli stessi reati, si è difeso sostenendo di essere in regola visto che affittava di settimana in settimana a persone sempre diverse e, soprattutto, di non essersi interessato alla «attività» che le inquiline svolgevano nell’appartamento. Di sicuro darà battaglia per ottenere il dissequestro della casa, un provvedimento ora al vaglio del giudice.
Gianluca Rotondi
10 ottobre 2013
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