Come già annunciato, vi voglio render partecipi di questa esperienza che ho vissuto con una bella ragazza di 45 anni, (non pay e non otr o esc od altro), lo scorso anno , prima che incontrassi quell’altra donna che mi avrebbe spezzato il cuore e pugnalato alla schiena.
Lei mi rispose ad una delle tante inserzioni che feci sulla nota Bak, semplicemente inviando il suo nome ed un telefono. La contattai la prima volta svegliandola, poiché era rientrata da una notte di lavoro.
Fu subito simpatica, cordiale e gentile. Ci accordammo per incontrarci e la scelta cadde su Rovato (chissà perché le ho incontrate quasi tutte li).
La prima volta che la vidi rimasi di sasso: una bella ragazza, bresciana, di aspetto più giovane dei 45 che mi aveva detto, snella, alta, capelli lunghi a riccioli, viso semplice, ma dolcissimo, bel sorriso, fisico sportivo, niente pancia o annessi e connessi, seno 1°.
Mi disse che lavorava facendo i turni e che ad un turno di notte le corrispondevano 24 ore di riposo. Era divorziata e pertanto non doveva rispondere a nessuno della sua assenza da casa.
Dopo i convenevoli, il mio dono floreale e un regalo di Vu+30 che le feci in una busta chiusa, passammo una bellissima serata a cena in un ristorante che aveva riservato la sala tutta per noi.
Per tutta la sera si dimostrò cordiale, intelligente, ironica, alternando dialoghi complessi a giochi di esibizionismo.
Si divertiva infatti a giocare con gli sguardi e con atteggiamenti provocanti, lasciando intravvedere il seno attraverso la scollatura della camicetta o spostandosi dal tavolo tra una portata e l’altra e divertendosi ad allargare le gambe per mostrare la sua nuda intimità (non portava le mutandine) o accavallando le gambe e mostrando l’attaccatura dei collant aperti davanti e dietro.
Malgrado tale palese provocazione, non fu mai volgare, né nell’atteggiamento, né nei discorsi. Era piacevole stare con lei anche perché era uno di quei rari tipi di donna che sanno ascoltare, che non giudicano e che elaborano ciò che dici, rispondendo con coerenza e in modo propositivo. Una donna intelligente , insomma.
Usciti dal ristorante ci fu una breve passeggiata, prima a braccetto e poi mano nella mano, come due innamorati, per poi rientrare in auto con la scusa che si era fatto tardi.
Non mi lasciò però accendere il motore, perché si avvicinò a me e , guardandomi dritta negli occhi mi baciò, prima lievemente e poi affondando la lingua in bocca , come se fossimo stati amanti da sempre.
Ci baciammo per almeno mezzora (non scherzo) fin quasi a romperci il frenulo e le nostre mani già ci cercavano spostandosi lungo i nostri corpi.
Eravamo però in un luogo poco discreto, (nel parcheggio del ristorante) per cui decidemmo di spostarci altrove. Viaggiammo mano nella mano, con io che cambiavo le marce usando la sua mano per non scostarmi da lei e già mi stavo quasi innamorando.
Giunti ad un parcheggio pubblico in direzione del lago ci appartammo in una posizione dove niente e nessuno ci avrebbero potuti vedere e li ricominciammo con i nostri baci, scoprendo i nostri corpi alla nudità e assaggiandoci nelle nostre parti intime.
Ricordo i suoi seni piccoli, ma sodi, con capezzoli belli duri, eretti e grossi che tastavo tra le dita e che mordevo facendola ansimare, mentre lei massaggiava il cazzo con movimenti dolci , tra le sue dita.
Per primo cercai la sua intimità e la mia lingua volle saggiarne il gusto che era dolce come il miele e fu arduo compito staccarmi da lei, poiché avrei voluto restare con quel contatto per tutto il tempo della serata. Riuscii a farla godere e, insieme agli umori che colavano, mi sentii spruzzare in volto il suo nettare che mi prese prima la bocca e poi il viso.
Quando mi staccai da lei , volle subito baciarmi ed il suo respiro era ansimante e le sue parole che seguirono erano rivolte al desiderio di ricambiare, cosa che avvenne come se fosse del tutto naturale. Me lo prese prima tra le mani, lo guardò, lo osservò nel suo turgore, poi scostò lo sguardo per vedermi in volto ed infine se lo prese tutto fino alla radice, ingoiandolo e proseguendo con un ritmo cadenzato da succhiate a mezz’asta e ingoiate con la lingua che leccava le palle .
Non avrei mai voluto che finisse, così come avrei voluto far l’amore con lei al naturale, poiché mi sembrava di essere il suo amante da sempre , ma mi trattenni, o meglio, mi trattenne quel senso di responsabilità e di rispetto che mi evita di ragionare con due cervelli, ma solamente con quello alto.
Staccatasi da me, mi chiese di indossare la protezione che, se non l’avessi avuta, me l’avrebbe data lei. Senz’altro dire si scostò da me, girandosi sul suo sedile, sollevando la minigonna e mostrandomi le sue natiche belle sode, piene e ben tornite, e aprendole a me con le sue mani .
Impermeabilizzato , col cazzo ancora turgido mi spostai verso di lei che, senza attendere mi prese l’intimità con la sua mano, indirizzandomi nel luogo del suo desiderio, dove io non feci altro che spingere, completamente guidato ed in balia di quella mano, di cui sapevo solo che mi voleva e basta.
Mi trovai a spingere e pompare in un canale stretto, ma morbido, che faceva ansimare e inarcare la mia compagna, da cui dedussi che dovevo essere nel suo culetto, poiché sentivo che con la sua mano ella si toccava davanti .
Pompai , per quanto non so , rischiando di ferirmi con l’attacco della cintura di sicurezza dell’auto che mi sfregava il fianco, allargandole le natiche e sentendo quell’orifizio aprirsi sempre più ad ogni frenetica mia pompata .
Lei ogni tanto mi incitava a spingere e ad essere inculata e girandosi mi offriva la sua lingua alla mia .
Non riuscivo a venire e quel movimento mi eccitava e mi teneva il cazzo turgido .
Fu così che lei d’un tratto si scosto, aprì la portiera e mi invitò a proseguire all’aperto; sicchè io uscii col cazzo in tiro e quel goldone indossato, la raggiunsi dalla sua parte, facendola piegare a novanta gradi, con le mani sul suo sedile ed un piede sollevato.
In quella posizione ripresi il ritmo nel suo culo , affondando sempre più nel suo interno fino a che , ormai esausto e al limite, non me ne venni riempiendo quella protezione di tutta la mia crema calda.
Con mia sorpresa , la ragazza si scostò girandosi verso me e , sedendosi sul suo sedile, mi afferrò il cazzo, sfilando il condom e mettendoselo in bocca per saggiarne i resti dei miei succhi.
Nell’abitacolo, dopo le pulizie e le rinfrescate con salviette e salviettine, tornammo a limonarci e così restammo per più di un ora, senza dirci una parola, ascoltando il battito dei nostri cuori e il sapore delle nostre intimità.
La riaccompagnai all’auto , dove ci salutammo, con l’intento di rivederci ancora.
La rincontrai infatti ancora tre volte. In due le lasciai il solito dono dei VU+30, (che non era una sua richiesta, ma una mia offerta), ma l’ultimo fu lei che non lo volle.
Ci trovammo ancora a cena , una volta al cinema, sempre in auto a baciarci come due veri amanti e il desiderio di lei era ogni volta più grande, al limite dell’innamoramento.
Una volta mi fece anche un bbj con swallow che mi fece roteare gli occhi verso l’alto.
L’ultimo nostro incontro fu stupendo, i baci , le carezze e la ricerca dei nostri corpi ci lasciò entrambi senza fiato, peccato che fu l’ultimo perché di li a due settimane ebbi la triste notizia che aveva incontrato un nuovo amore a cui desiderava unirsi.
Le risposi augurandole ogni bene, ma, chiuso il contatto con lei, piansi (veramente) come un bimbo al pensiero che non l’avrei più rivista.
Ciò che seguì in parte l’ho già scritto tra le pagine di questo forum, quando avevo ancora il mio vecchio account; incontrai una ragazza di cui mi innamorai, ma purtroppo la ricerca di un amore “per forza o per necessità” , mi rese cieco e incapace di leggere le reali intenzioni dell’altra.
Mi cancellai dal forum e iniziai la mia nuova vita con lei, ma che si rivelò ben presto la farsa di una approfittatrice.
Posso dirvi soltanto che dopo questa esperienza ho deciso di finire la mia vita solo, evitando meno contatti possibili con donne dell’est europa.
Vale il detto: “mogli e buoi dei paesi tuoi” e ringrazio mio nonno per avermelo insegnato quando ero un bimbo.
Ringrazio come sempre quanti hanno voluto, con coraggio e pazienza, condividere questa mia esperienza leggendomi fin qua.
Avrei voluto che quanto scritto fosse stato un sogno ed invece è accaduto realmente.
Dedicato a quanti si innamoreranno un giorno.
Rag. Fantozzi